Anche 16 anni per riconoscere i debiti fuori bilancio - Live Sicilia

Anche 16 anni per riconoscere i debiti fuori bilancio

Un passaggio verso la normalizzazione dei conti comunali.
PALAZZO DEGLI ELEFANTI
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2 min di lettura

CATANIA – Addirittura 16 anni per concludere definitivamente l’iter burocratico che porta all’estinzione di alcuni debiti fuori bilancio di Palazzo degli Elefanti.  Forse stasera il consiglio comunale, seppur in videoconferenza, chiuderà una volta per tutte un dossier infinito.

Tra i 35 punti all’ordine del giorni di oggi, una buona fetta è dedicata a riconoscere una pioggia di debiti provenienti dal passato e che ci raccontano tantissimo della recente storia di Catania. (Quella storia che ha trovato il suo epilogo con il dissesto). Dentro ci sono, ad esempio, i dettagli delle spese sostenute per ripristinare i viali del cimitero. Lavori prima effettuati e poi liquidati soltanto grazie all’intervento dei giudici.  

Il voto

La volontà del presidente Giuseppe Castiglione è quella che il Consiglio, stasera, possa chiudere definitivamente la questione. “Mi auguro che i colleghi dimostrino ancora una volta grande senso di responsabilità e attaccamento alle istituzioni”, ha detto a LiveSicilia. 

Come spiegano dalla ragioneria, nei fatti si tratta di cifre già liquidate tra il 2014 e il 2015 grazie al Piano di rientro, rispetto alle quali però il Consiglio non si era ancora espresso. Non si tratta dunque di nuovi debiti e l’eventuale riconoscimento di oggi segnerebbe l’ennesimo passo verso la normalizzazione della gestione dei conti comunali.

La storia

Basta scorrere l’ordine del giorno per scoprire che alcune delle ditte citate sono armai estinte.  Oppure per accorgersi che i sussulti per una stagione sportiva giocata con il vento in poppa fanno parte, ormai, di un corredo amarcord. Perché alcuni debiti riguardano appunto il transennamento del Massimino quando il Catania era stabilmente in Serie A. 

E se il rifacimento della pavimentazione di via Etnea, dalla Porta Uzeda al viale XX Settembre, ha reso più gradevole l’arredo del centro cittadino, è vero pure che le aziende titolari dei lavori hanno avuto bisogno dell’intervento del Tribunale per vedere riconosciuto quanto dovuto. Un modus operandi che certamente non ha fatto assolutamente bene alla reputazione di un’istituzione.  


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