Mafia, rapina e omicidio: sequestrata la villa di Pappalardo - Live Sicilia

Mafia, rapina e omicidio: sequestrata la villa di Pappalardo

Ecco i particolari dell'operazione eseguita dal Gico della Guardia di Finanza.

CATANIA – Mafia, la guardia di finanza ha sequestrato la villa di Giovanni Pappalardo, condannato, come ricostruiscono gli inquirenti, “per associazione mafiosa, estorsione, rapina e omicidio”.

Reddito zero

Il Gico della Guardia di Finanza ha accertato la “sproporzione” tra il reddito del nucleo familiare di Pappalardo, che in un anno corrispondeva a “zero” e il complesso patrimoniale di cui erano proprietari con piscina a Ramacca. Pappalardo, ufficialmente, è nullatenente, ma l’azienda agricola proprietaria dello stabile risulta intestata alla moglie.

Le sentenze

I finanzieri ritengono che Pappalardo sia pericoloso socialmente. Oltre alla condanna definitiva per rapina e omicidio, “di rilievo – scrivono gli inquirenti – è risultata l’appartenenza di Pappalardo all’associazione a delinquere di tipo mafioso denominata “Cosa nostra” e, in particolare, alla “famiglia” di Caltagirone”.

I summit

Nella sentenza di condanna a 13 anni e 6 mesi, emerge, aggiungono i finanzieri, che Pappalardo “ha partecipato ad almeno quattro summit tra esponenti di punta delle famiglie catanesi e calatine di “Cosa nostra””.

Agli incontri erano presenti affiliati dei clan Santapaola, Ercolano e del clan Nardo di Lentini. Durante i summit, gli affiliati hanno parlato della nomina del “rappresentante provinciale”.

Al centro del tavolo, tra gli affiliati, c’era “la ripartizione dei proventi delle estorsioni nei confronti di 7 imprenditori”.

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