Sorpresi con la cocaina, c'è anche un esponente dei Santapaola-Ercolano

Sorpresi con la cocaina, c’è anche un esponente dei Santapaola-Ercolano

Fermati un 51enne ed un 44enne.
CATANIA
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CATANIA. I carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno arrestato, in flagranza di reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, il 51enne Michele Granata ed il 44enne Orazio Papale, entrambi catanesi.
Quest’ultimo, già coinvolto nelle operazioni “Orione” e “Fiori bianchi”, è stato implicato in quest’ultimo procedimento quale esattore del pizzo, per conto del gruppo del Villaggio Sant’Agata, ai danni del titolare di un rinomato bar del quartiere di Librino.

Granata scarcerato dopo udienza

Granata, difeso dall’avvocato Maria Platania, a seguito dell’udienza di convalida che si è svolta stamattina è stato rimesso in libertà. Il giudice ha ritenuto – accogliendo la tesi difensiva – che “non sussistano – come riportato nell’ordinanza – allo stato gravi indizi di colpevolezza”.

I controlli al quartiere Cappuccini

Nel corso di un servizio perlustrativo nello storico quartiere dei “Cappuccini” i Lupi hanno notato la presenza dei due, loro vecchie conoscenze, i quali stavano camminando fianco a fianco poiché non si erano ancora accorti di loro.
La passeggiata dei due ha poi subìto un diversivo quando, avvedutisi tardivamente della loro “sgradita” presenza, hanno velocemente scambiato tra loro un cenno dividendosi immediatamente in due direzioni opposte e dandosi così alla fuga.

Inseguiti e fermati

Tentativo vano perché i Lupi non si sono fatti sorprendere e sono riusciti a bloccarli dopo un inseguimento a piedi al termine del quale, alla domanda di rito se avessero qualcosa da consegnare prima che venisse loro effettuata una perquisizione personale, Papale ha estratto dal proprio giubbotto un involucro con due bustine contenenti 200 grammi di cocaina in pietra, nonché la somma di 40 euro ritenuta provento dello spaccio di droga.
I due arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati associati al carcere palermitano di Termini Imerese a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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