L'allarme Covid: "Giovani intubati, l'unica strada è il vaccino"

Allarme Covid: “Giovani intubati, l’unica strada è il vaccino”

"A Palermo trentenni e quarantenni in gravissime condizioni", parla il medico di famiglia.

PALERMO La dottoressa Rosalba Muratori era a Villa delle Ginestre, venerdì scorso, per l’avvio del coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna vaccinale di Palermo. Una svolta importantissima. I medici di base rappresentano le sentinelle della Sanità sul territorio e anche gli angeli custodi dei pazienti che a loro si rivolgono con motivata fiducia. Saranno essenziali per riprendere il terreno perduto in diffidenza e numeri: la punturina al braccio è l’unico, al momento, e più formidabile alleato che abbiamo contro il mostruoso Covid dalle cento teste.

“Io – racconta – ho dato la mia disponibilità per vaccinare i miei pazienti sia presso il mio ambulatorio, sia presso le strutture-hub individuate dall’Asp. Poi, come è previsto dall’accordo, in itinere sarà possibile per tutti variare, andare, oltre che a domicilio, anche in strutture dell’Asp come le guardie mediche. L’Asp di Palermo copre un territorio molto vasto con bisogni diversi che ogni medico dovrà valutare come gestire in modo ottimale”.

Scusi, dottoressa, ma non sarà troppo faticoso? Sospiro: “Stiamo attraversando un periodo epocale, siamo all’interno di una pandemia che ha stravolto la nostra vita e noi siamo medici di famiglia, non possiamo sottrarci. La situazione dobbiamo risolverla tutti insieme, con un linguaggio comune, con prassi consolidate, altrimenti non ne usciamo. Questa non è la semplice vaccinazione antinfluenzale, sa cos’è veramente pesante? Il carico burocratico, con tutti quei moduli da compilare. Il nostro ruolo può fare la differenza, perché i pazienti si fidano di noi e perché siamo in grado di mettere nero su bianco le patologie, i farmaci, di scongiurare le fake news e ritorno al punto: il linguaggio deve essere comune e condiviso tra tutti gli operatori sanitari e anche con i giornalisti, altrimenti le persone si confondono, e si preoccupano senza risolvere il problema”.

La dottoressa Muratori sa quello che i dottori sul campo hanno compreso: “Dobbiamo affidarci sempre di più alla prevenzione, evitando di arrivare alla cura che è diventata un vero e proprio lusso che non possiamo più permetterci. E sui vaccini va fatta chiarezza. Una mia paziente che adesso vive in Inghilterra, nonostante i suoi guai di salute, è stata vaccinata con AstraZeneca e sta benissimo, fresca come un fiore. Qui, chissà, forse non sarebbe ancora vaccinata. Nessuno può sottovalutare la devastazione dei parenti di chi ha avuto un esito fatale dopo il vaccino. Ma, per decidere, dobbiamo restare sui principi della scienza. Il rischio, l’alternativa drammatica, a Palermo, è l’enorme numero dei casi positivi di Covid. Non sono malati che hanno la febbricola. Abbiamo tanti trentenni e quarantenni intubati. Vogliamo tornare, piano piano, alla vita normale? Il percorso passa dalla vaccinazione di massa”.

Oggi è già un altro giorno di lotta sul fronte della pandemia. “Finora ho vaccinato soltanto a Villa delle Ginestre – conclude la dottoressa -, come i miei colleghi, una volta che comincerò in ambulatorio, mi dovrò organizzare per andare a prendere le dosi in Asp, per somministrarle… e via di seguito. Ma tutto, in fondo, si impara davvero mentre lo fai”. E’ così da sempre. Specialmente ora, che corriamo contro il tempo. (foto d’archivio)


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