"Sono soci del boss": Sequestrato il 'Carlo V' e arrestati i proprietari

“Soci del boss”: sequestrato il ‘Carlo V’, arrestato il proprietario

Ricostruiti gli affari dei fratelli Amato con Giuseppe Calvaruso, capomafia del mandamento di Pagliarelli

PALERMO – Gli imprenditori palermitani Giuseppe e Benedetto Amato finiscono agli arresti domiciliari e il ristorante, il “Carlo V”, sotto sequestro.

Nella gestione del locale in piazza Bologni, lungo il Cassaro, Giuseppe Amato sarebbe stato in società con Giuseppe Calvaruso, boss di Pagliarelli e considerato l’ultimo reggente del potente mandamento mafioso di Palermo. Calvaruso è stato arrestato il giorno di Pasqua di rientro dal Brasile dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Palermo.

Sotto sequestro finiscono anche la “Edil professional” (formalmente intestata a Giovanni Caruso, arrestato insieme a Calvaruso), una Porsche Cayenne, una Range Rover, un gommone “Icon 28S” con motore da 300 cavalli, tre conti correnti e una carta bancomat con cui Calvaruso pagava cene, alberghi e viaggi.

Il reato contestato agli indagati è trasferimento fraudolento di beni aggravato dalla modalità mafiosa. Il valore viene stimato in due milioni e mezzo di euro. Il Carlo V e l’impresa edile proseguono l’attività in amministrazione giudiziaria.

Secondo il procuratore aggiunto Salvatore De Luca e i sostituti Dario Scaletta e Federica La Chioma fra Calvaruso e gli Amato c’è un patto per schermare i beni e consentire al boss di Pagliarelli di gestire affari e togliersi lo sfizio di utilizzare, in strada come a mare, mezzi di lusso.

Uno dei fratelli Amato lunedì sera è rientrato da Lanzarote, nelle isole Canarie, dove progetta di aprire un bar-ristorante. Potrebbe trattarsi di un tassello di un piano ambizioso. Forse c’era un progetto molto più ampio in ballo, visto che Benedetto Amato intercettato diceva al boss: “Peppe, infatti, quello che vogliamo fare insieme a te casomai, pure… è creare, creare veramente un impero e poi consolidarlo e campare di rendita”. “Ci sono tutte le prerogative”, rispondeva Calvaruso.

Il mafioso nel corso del suo interrogatorio di garanzia ha detto di essere un semplice imprenditore. In particolare di possedere il 50% della “Edil Professional” (circostanza che però non risulta sulla carta), l’impresa che si è occupata di ristrutturare tante attività commerciali, i clienti non mancavano, tra cui il ristorante nel centro storico. Ecco perché si trovava spesso sul posto.

Le intercettazioni hanno captato il suo interessamento per ospitare al “Carlo V”, per il pranzo di Ferragosto 2017, il capomafia Settimo Mineo, padrino della nuova cupola e boss di Pagliarelli di cui Calvarusop avrebbe preso il posto, e la moglie.


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