Vucciria, l'omicidio in un video: "Ci diceva vi scippo la testa" - Live Sicilia

Vucciria, l’omicidio in un video: “Ci diceva vi scippo la testa”

Uno degli indagati si difende, tira in ballo il fratello ma scagiona il figlio. Fermo convalidato

PALERMO – L’unico a rispondere all’interrogatorio di garanzia è stato Domenico Romano, gli altri due fermati per l’omicidio della Vucciria si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Si tratta di Matteo Romano, fratello di Domenico, e il figlio di quest’ultimo Giovan Battista.

Rispondono tutti e tre di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, ma sono proprio Matteo e Giovan Battista Romano ad avere avuto un ruolo determinante. Secondo gli investigatori della squadra mobile, il primo ha fatto fuoco contro Emanuele Burgio con una pistola che gli è stata passata dal nipote. Ci sono delle immagini eloquenti estrapolate da più telecamere di sicurezza che hanno ripreso la scena.

Domenico Romano ha confermato il ruolo del fratello, ma ha tentato di scagionare il figlio, negando ciò che si vede nelle immagini. Ecco come sarebbero andate le cose lunedì notte in via dei Cassari alla Vucciria secondo il suo racconto. Lui, il fratello e il figlio erano andati alla Vucciria per bere una birra. Lì avrebbero incontrato casualmente Emanuele Burgio con cui c’erano state durissime discussioni nei giorni precedenti per via di un incidente stradale. Domenico Romano ha detto che l’intervento di alcune persone, di cui non ha fatto al momento fatto il nome, avevano messo a posto le cose.

Domenico Romano avrebbe visto che due persone legate a Burgio tenevano delle mazze di ferro da parte. Gli animi si sarebbero scaldati. Burgio avrebbe iniziato a inveire contro i Romano e Domenico avrebbe cercato di calmarlo.
Invece la vittima avrebbe iniziato a darsi pugni in testa, una sorta di rito propiziatorio per la lotta che stava per iniziare.
“Siete indegni, vi scippo la testa, ci gioco a pallone”: queste sarebbero state solo alcune delle parole pronunciate da Emanuele Burgio.

Ed è proprio quando quest’ultimo si sarebbe svincolato dal tentativo di Domenico Romano di bloccarlo che Matteo avrebbe fatto fuoco. Domenico Romano nulla sapeva del fatto che fosse armato e ha negato il ruolo figlio. Ci sono, però, le immagini che parlano chiaro. Il giudice per le indagini preliminari Piergiorgio Morosini ha convalidato il fermo chiesto dal Procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Gaspare Spedale e Federica Paiola. Il difensore degli indagati, l’avvocato Vincenzo Giambruno, ha fatto mettere agli atti di non essere ancora in possesso di tutti gli atti di indagine depositati dalla procura.


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