"Un solo ricoverato Covid, ma la riconversione resta sulla carta"

“Un solo ricoverato Covid, ma la riconversione resta sulla carta”

Il sindacato Cimo denuncia "gravi criticità in ospedale"

PALERMO – La riconversione, o meglio il ritorno alla normalità, è rimasto sulla carta e all’ospedale di Partinico la sanità no Covid arranca. Lo scrive il sindacato Cimo in una nota inviata alla direzione generale. Tante le disfunzioni segnalate: 32 posti letto Covid mantenuti attivi a fronte di un solo paziente ricoverato.

Di contro c’è una sola Tac “non fruibile né per i pazienti barellati né per gli esami con contrasto. Tutto ciò determina un grave disservizio in termini di immediatezza di diagnosi e cura per chi arriva al pronto soccorso”. Le conseguenze sarebbero due: lunghe attese e “necessità di appoggio su strutture ausiliari con grave impegno del personale dell’area di emergenza che deve trasportare altrove i malati”.

A proposito del personale la nota del vice segretario del Cimo, Angelo Collodoro, parla di “cronica carenza di personale medico strutturato in area di emergenza, ad oggi affiancato solo da medici del 118 e giovani contrattisti in uno scenario di difficoltà di trasporto dei malati presso altri presidi ospedalieri”.

A questo si aggiunge la “grave carenza di ambulanze disponibili”. Ce ne sarebbe soltanto una disponibile, mentre “l’azienda ha da mesi disponibili sette non collaudabili e pertanto ferme in autoparco in balia delle intemperie”.

Così i trasporti vengono garantiti con i mezzi del 118 “con sottrazione dei mezzi di trasporto dedicati alle emergenze, in un contesto urbano triplicato per via delle abitazioni estive di vacanza”.


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