Ancora proteste per i lavoratori dell’istituto Mary Poppins di Librino, accanto a loro bimbi e genitori. Si sono radunati sotto la sede dell’Assessorato ai Servizi Sociali in via Durmet poco prima del tavolo tecnico convocato dall’Assessore Giuseppe Lombardo con le parti sociali e i lavoratori della struttura per definire la situazione del paventato licenziamento collettivo di 60 dipendenti a causa dei tagli lineari che la stessa Amministrazione ha riservato all’Istituto Mary Poppin’s e al Centro Diurno Primavera gestito dall’Associazione Primavera.
Eletta Perotto è la Preside dell’istituto. “È stata imposta la chiusura del Centro Diurno con conseguente abbandono di 100 minori, in diverse fasce d’età, che usufruivano delle nostre offerte formative dal primo pomeriggio fino alle 20 e che soprattutto avevano un luogo sicuro e solido da tutti i punti di vista, dove stare invece del marciapiede – dice Perotta – diventa per noi un vero e proprio obbligo morale e sociale reagire e scendere in piazza per difendere un territorio già profondamente ferito, messo da parte da uno Stato assente a tutti i livelli, dove la normalità è la devianza minorile e l’illegalità. Diventa obbligo morale e sociale difendere i lavoratori che rischiano di restare in mezzo ad una strada, tra l’altro molti di loro sono cresciuti e diventati adulti nella nostra struttura. Diventa obbligo morale e sociale contrapporsi ad un’amministrazione che, con l’alibi del dissesto, in modo arbitrario ed unilaterale e contro il parere del TAR, pervicacemente è decisa a demolire uno dei pochi presidi di speranza a Librino”.
Angelo Mazzeo fa parte della Segreteria Confederale dell’UGL: “Questa struttura dovrebbe essere presa a modello a fronte del fatto che ci sarebbero altri fondi che potrebbero essere gestiti sia per consolidare l’istituto Mary Poppin’s e il suo Centro Diurno e contemporaneamente inplementarne altre – dice Mazzeo – dopo la sentenza del TAR, a febbraio, che dichiarava la illegittimità dei tagli ai fondi dell’Associazione Primavera ci aspettavamo un altro scenario e invece siamo qui a protestare 8nsieme ai lavoratori e alle famiglie di Librino e della Mary Poppins”.
Fumata nera in assessorato, la protesta si è spostata in piazza Duomo.