PALERMO – Quarant’anni fa, il 10 settembre 1981, la mafia ha ucciso a Palermo il maresciallo maggiore dei Carabinieri Vito Ievolella, medaglia d’oro al valor civile alla memoria. Il vicesindaco Fabio Giambrone ha partecipato stamani, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, alle iniziative per commemorarlo che si sono svolte in piazza Principe di Camporeale, luogo dell’agguato, e alla caserma Carini, dove è stata intitolata una sala a Ievolella.
“L’amministrazione è qui, come ogni anno – ha detto Giambrone – per rendere omaggio al maresciallo Ievolella e per esprimere al contempo, nel ricordo di questo coraggioso uomo delle istituzioni, l’apprezzamento sincero per il lavoro che, ogni giorno, donne e uomini dei Carabinieri svolgono per la tutela e la sicurezza di tutti noi e della nostra società”.
“Ricordare il sacrificio di Vito Ievolella – ha affermato il sindaco Leoluca Orlando – è un atto di riconoscenza e di rispetto nei confronti della famiglia e dell’Arma dei Carabinieri. La vicenda umana di Ievolella evoca anni bui della nostra storia, quando pezzi fondamentali dello Stato erano distratti, se non collusi, e la lotta al potere criminale-mafioso non era prioritaria. Ievolella, invece, con coraggio e impegno, isolato da uno Stato che avrebbe dovuto proteggerlo, ha saputo fare luce sugli affari illeciti di Cosa Nostra. Onorarne la memoria è un dovere civico”.
Sul luogo del delitto è stata deposta una corona d’alloro sulla lapide dedicata al militare ucciso, poi è stata celebrata una messa al Comando provinciale dei Carabinieri, e al maresciallo maggiore è stata intitolata la ‘Sala rapporto’ della caserma.
Alla commemorazione, oltre al coro dell’associazione nazionale carabinieri, erano presenti la figlia del decorato, Lucia Assunta, il generale di corpo d’armata Gianfranco Cavallo, comandante interregionale carabinieri ‘Culqualber’, il generale di brigata Rosario Castello, comandante della legione ‘Sicilia’, il generale di brigata Giuseppe De Liso, comandante provinciale di Palermo, le autorità cittadine e militari, i familiari di altre vittime di mafia e rappresentanze di presidi e alunni di istituti scolastici palermitani. Cavallo, porgendo da parte del Generale di Corpo D’Armata Teo Luzi, comandante generale dell’Arma, i saluti ai cittadini di Palermo e ai familiari del maresciallo Ievolella , dopo aver ricordato i difficili anni trascorsi a Palermo quando era comandante del locale Reparto operativo, dal 1995 al 1999, ha espresso la sua emozione nel commemorare il caduto, il quale è stato al servizio delle istituzioni, ben consapevole del pericolo che correva svolgendo delicate indagini. Quando Ievolella era in servizio al nucleo investigativo palermitano, ha assolto il suo compito fino all’estremo sacrificio. Luzi ha poi ringraziato la figlia del militare ucciso, u na dirigente scolastica, esprimendo l’importanza di portare nelle scuole i temi della legalità. “Il sacrificio del maresciallo Ievolella, come quello di migliaia di servitori dello Stato, è per tutti noi un monito e per onorare la sua memoria il nostro impegno, è e sarà quello di tenere sempre presente il suo ricordo e i valori che ci ha trasmesso”, ha concluso Luzi.