"Tasse e partecipate: riscriviamo insieme il piano di riequilibrio" - Live Sicilia

“Tasse e partecipate: riscriviamo insieme il piano di riequilibrio”

La proposta di Forello e Argiroffi: "Serve un tavolo permanente"

PALERMO – Riscrivere il piano di riequilibrio, superare i pareri negativi degli uffici, trovare un accordo trasversale prima della firma del patto con Roma che porterà a raddoppiare l’Irpef. E’ questa la proposta del gruppo Oso dei consiglieri comunali Ugo Forello e Giulia Argiroffi, il fronte più duro dell’opposizione al comune di Palermo che, a inizio anno, porge un inaspettato ramoscello d’ulivo al sindaco Leoluca Orlando.

“I dati parlano chiaro – spiegano Forello e Argiroffi in conferenza stampa – Il Comune ha incassato nel 2021 dieci milioni in più rispetto all’anno precedente, a cui si aggiungono trasferimenti statali più consistenti per 30 milioni e le somme della Legge di Bilancio. Il piano di riequilibrio presentato dalla giunta è stato scritto prima e quindi va aggiornato: la nostra proposta è di farlo tutti insieme”.

Le date segnate in rosso sul calendario del capoluogo siciliano sono due: entro il 31 gennaio Sala delle Lapidi dovrà dare il via libera al piano di riequilibrio predisposto dall’amministrazione attiva, mentre entro il 15 febbraio Palermo dovrà firmare con Roma  un patto chiamato “accordo per il ripiano del disavanzo e per il rilancio degli investimenti”, necessario per poter accedere al ‘salva Napoli’ che per piazza Pretoria vale oltre 400 milioni di euro in 20 anni. Un salvagente che non è però a costo zero: le città interessate (Napoli, Torino, Reggio Calabria oltre a Palermo) dovranno raddoppiare l’Irpef superando il tetto dell’8 per mille, mettere mano alle partecipate, rivedere spese e incassi.

“Il punto non è più il piano di riequilibrio e nemmeno il bilancio 2021 che ormai è un consuntivo, la nuova deadline è metà febbraio – continua Forello – Dobbiamo arrivarci con le idee chiare, per questo serve un tavolo permanente con la giunta, le forze politiche del consiglio ma anche gli uffici comunali. Il piano ha un parere negativo della Ragioneria, uno certamente non positivo del collegio dei revisori e bisogna superare la divergenza di opinioni fra il Ragioniere e il Direttore generale con un percorso che sia stavolta veramente partecipato. Bisogna però fare presto, non c’è tempo da perdere prima di affrontare un piano che avrà effetti sui prossimi quattro sindaci da qui al 2041”.

I 475 milioni statali saranno così ripartiti: 70 nel 2021, 24,5 nel 2022, 48 sia nel 2023 che nel 2024, 40 nel 2025 e 16,3 l’anno fino al 2042. L’anno scorso è migliorato l’incasso Tari (da 64 a 70 milioni) e Imu (+ 6 milioni) e torna a crescere anche l’imposta di soggiorno. “L’aumento dell’Irpef non sarà evitabile – continuano i consiglieri di Oso – ma sarà accettabile solo in cambio di un aumento dell’efficienza dei servizi, non certo per coprire i buchi di bilancio”. La relazione dei revisori del resto non manca di sottolineare lo squilibrio delle partecipate non risanato, oltre a prevedere il dimezzamento delle circoscrizioni e una stretta sul personale. “Bisogna correggere questi aspetti, intervenendo soprattutto sulle aziende o la Corte dei Conti non ci darà mai il benestare – spiega Forello – Serve un accordo con tutte le forze politiche, ma la giunta la smetta di accusare il consiglio di irresponsabilità altrimenti dimostrerà di pensare solo alla campagna elettorale”.

Bocche cucite su come riequilibrare tagli e aumenti delle tasse (“tradiremmo lo spirito di un percorso condiviso”), ma idee chiare sui punti dirimenti: incrementare la lotta all’evasione e rivedere il sistema delle aziende (“non possono essere repubbliche indipendenti”). “Ci sono spazi di manovra per cambiare il piano, ma avendo ben presente che si tratterà sempre di misure lacrime e sangue – conclude Forello – Lo Stato non ci regalerà niente, chiederà in cambio impegni precisi a cui dovremo far fronte”.

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