'Sicilia, perché tanti morti di Covid: quei bimbi a rischio'

‘Sicilia, perché tanti morti di Covid: quei bimbi a rischio’

Le vittime e i bambini da proteggere. Parla l'esperto.
INTERVISTA CON IL PROFESSORE CASCIO
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I settantuno morti registrati ieri nel bollettino regionale, in realtà, hanno bisogno di una significativa postilla che la nota nazionale del ministero della Salute recava in calce: ‘La Regione Sicilia comunica che i decessi riportati oggi sono avvenuti: N. 1 IL 25/01/22 – N. 16 IL 24/01/22 – N. 25 IL 23/01/22 – N. 15 IL 22/01/22 – N. 11 IL 21/01/22 – N. 3 IL 20/01/22’. Non cambia niente dal punto di vista del dolore, perché uno vale cento. Cambia forse poco dal punto di vista dell’aspetto crudelmente statistico. Anche se suddivisi in più giorni, i morti continuano a essere tanti. Perché?

“Mi pare importante sottolineare un punto – spiega il professore Antonio Cascio, infettivologo che spesso ci aiuta a vederci chiaro -. Queste vittime sono persone che hanno preso il Covid, verosimilmente, un mese o quaranta giorni fa e più e che si sono aggravate fino al decesso. Dunque, si può dire, secondo un semplice ragionamento, che, in massima parte, non sono casi di Omicron, che non era ancora la variante prevalente, ma di Delta, con una larghissima prevalenza di non vaccinati. La mia è una considerazione razionale in base a quello che sappiamo. La conferma diretta non c’è. Sarebbe essenziale focalizzare i sequenziamenti dei pazienti ricoverati in terapia intensiva per avere chiara la variante responsabile e monitorare l’andamento della pandemia”.

“C’è un dato confortante – aggiunge il professore -. Vediamo, ed è una conferma, che la terza dose offre una grande protezione contro gli effetti peggiori del virus ed è probabile che lo scudo vada oltre un ristretto periodo di tempo. Quarta dose? Per i fragili sì. In generale sarebbe meglio aspettare il nuovo vaccino che contenga le varianti più pericolose”.

La pandemia è terribile, non risparmia nessuno. Da Torino rimbalza l’eco di un’altra tragedia: la morte di un bambino di dieci anni non vaccinato. Secondo le prime notizie, la somministrazione del vaccino era stata ritardata per un problema di salute. “Con tanti bambini ancora non vaccinati purtroppo non sarà impossibile assistere ad altri episodi del genere – dice il professore -. E’ importantissimo vaccinare i bambini e le donne in gravidanza, per offrire uno scudo alla mamma e al nascituro che si proteggerà con i suoi anticorpi”.


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