Tra Termini Imerese e Bagheria i militari dell’Arma, coordinati dal Gruppo Carabinieri di Monreale, hanno eseguito una decina di misure cautelari nei confronti di persone accusate di rapina a mano armata, furto aggravato e riciclaggio di autovetture. L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Termini Imerese. L’attività investigativa, durata 6 mesi, ha permesso di scoprire una banda di rapinatori che operava tra Termini e Bagheria. L’organizzazione criminale faceva accurati sopralluoghi prima dei colpi studiando le vittime e i posti e poi entrava in azione.
L’operazione è stata denominata “Sicilian’s job”. Sono dieci le persone arrestate stamattina dai carabinieri di Termini Imerese (Pa) per rapina, furto e riciclaggio. Fra le trovate messe in atto dagli arrestati c’era anche quella di portare con sé, in occasione di alcune rapine, figli, persino neonati, e mogli, in modo da allontanare i sospetti in caso di eventuali controlli di polizia subito dopo i colpi. A quattro degli indagati sono stati concessi i domiciliari. L’indagine, durata 6 mesi e scaturita da una rapina a un distributore di carburanti di Trabia, ha permesso di ricostruire l’organigramma della banda, che operava tra Termini Imerese e Bagheria.
Per comunicare il gruppo usava un linguaggio criptico: “lavoro” per indicare il colpo, “chiavi e motori” per le armi, “comprare, caricare” per descrivere gli atti delittuosi, “zia” per indicare le forze di polizia. Gli indagati dividevano i compiti tra coloro che per caratteristiche personale erano più propensi a commettere rapine e chi era specializzato nei furti in villa. Parte della refurtiva finiva in vendita nel noto mercato palermitano di Ballarò. In totale, l’attività investigativa ha permesso di scoprire 5 rapine a mano armata in concorso, di cui una in banca, numerosi furti in abitazione e il riciclaggio di un’auto.
L’operazione, condotta dal colonnello Pietro Salsano, comandante del gruppo Carabinieri di Monreale, ha permesso di porre fine a un’escalation di violenza che durava già da alcuni mesi: “Il gruppo scorrazzava indisturbato da almeno sei mesi, – ha spiegato il colonnello – operando colpi, inizialmente a danno delle tabaccherie e specializzandosi in seguito nelle agenzie di credito. Abbiamo operato in assoluta urgenza per evitare vittime. Dalle immagini a circuito chiuso si vedono bene la violenza degli aggressori e il forte shock subìto dalle vittime”.
I nomi dei coinvolti
Questi i nomi degli indagati nell’operazione dei carabinieri che ha sgominato una banda di rapinatori. Ordine custodia cautelare in carcere: Giovanni Blandina, 38 anni, Giovanni Bravo, 18 anni, Emanuele Schillaci, 19 anni, di Bagheria, Rosario Schillaci, 42 anni di Bagheria, Gregorio Mineo, 44 anni, nato a Pinerolo e residente a Bagheria, Massimiliano Savoca, 35 anni di Bagheria. Ordine di custodia ai domiciliari: Maria Arena, 29 anni, Aleandro Guadagna, 20 anni, Alberto Di Salvo, 45 anni di Bagheria, Francesco Savoca, 34 anni di Bagheria.
(Ha collaborato Giuseppe Nicoletti)