Covid, boom di positivi e ricoveri: chi sono i siciliani a rischio

Covid, boom di positivi e ricoveri: chi sono i siciliani a rischio

La quota di popolazione da raggiungere. E in fretta.

Ci sono circa due milioni di siciliani che devono ricevere la terza dose. Ci sono circa mezzo milione di siciliani che ancora non hanno fatto nemmeno la prima. Sono diversamente a rischio: i secondi, ovviamente, molto di più. Ma è sui primi che la Regione punta per implementare le vaccinazioni perché stanno dalla parte giusta e sono quelli che, fidandosi della scienza, hanno assunto una posizione inderogabile con due somministrazioni.

Terze dosi e tracciamenti

La necessità di andare alla carica con i richiami è stata messa a fuoco anche dal nostro Comitato tecnico scientifico con una nota, dopo una riunione del pomeriggio di ieri. Una sintesi che, per la verità, non avrebbe trovato tutti in perfetta armonia, visto che non sarebbero mancate le telefonate e le mail contrariate. Il motivo? Alcuni esponenti dell’organismo avrebbero sottolineato di non possedere informazioni sufficienti per un parere e avrebbero comunque chiesto convocazioni più assidue e un migliore coordinamento con quello che viene definito un po’ burocraticamente ‘il decisore politico, ovvero l’assessorato alla Sanità. Comunque, quello che è nero su bianco appare lapalissiano: “Una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il ricorso alla terza dose che consente il mantenimento di una elevata risposta immunitaria, rappresentano strumenti necessari a contenere l’impatto dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti”. Gli esperti si aggiorneranno. La quantità di booster diventerà un requisito importante per incappare nelle restrizioni o evitarle.

Boom di ricoveri e positivi

“Nel contempo grazie all’estensione della campagna vaccinale si è determinata una maggiore protezione verso l’ospedalizzazione rispetto al passato – scrive il CTS – in Sicilia il rapporto tra casi settimanali e attualmente ricoverati è di circa il 6% (l’11% degli attuali ricoverati si trova in terapia intensiva) e la soglia di occupazione dei posti letto del 10% in terapia intensiva e 15 % in area medica è stata appena superata”. Aumentano i contagi e i ricoveri, sotto la spinta delle varianti e degli assembramenti familiari delle feste natalizie. Il bollettino di ieri ha segnato un nuovo passaggio negativo, mentre la variante Omicron si va rapidamente affermando e gli ospedali sono pieni di giovani non vaccinati. Ma le somministrazioni, anche con il richiamo, viaggiano. Ieri se ne sono contate, complessivamente, cinquantamila.

La fatica degli ospedali

Oltre i numeri restano le cose più importanti: il dolore, la fatica, lo stress e il clima di allarme in cui si è ripiombati. Il Covid è una pandemia subdola che cambia continuamente sostanza e contesto. Finora siamo stati costretti a inseguirlo. Chi indossa il camice è sempre più stanco perché non intravvede mai il traguardo, come se qualcuno, perfidamente, lo spostasse, ogni volta, più in là. Vogliamo aiutare la nostra sanità? Vacciniamoci e usiamo prudenza. Faremo un favore a tutti, cominciando da noi stessi.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI