“Un’azione dimostrativa nei confronti di Lombardo e i suoi cavalieri della tavola rotonda che l’arroganza a un certo punto non paga più”. Sono i Cobas/Codir a parlare. Alle sette e trenta di questa mattina un gruppo di sindacalisti ha distribuito le copie dell’ultimo numero della rivista S ai dipendenti regionali che si recavano a lavorare all’assessorato alla Salute di piazza Ziino.
“La libertà di informazione – ha detto Marcello Minio segretario generale Cobas/Codir – è un principio sancito dalla Costituzione e Lombardo e i suoi assessori devono sapere che nella regione siciliana c’è gente che non la pensa come loro. Ecco perché stiamo distribuendo gratuitamente questa rivista che è stata oggetto da parte dell’assessore alla Sanità Russo di un feroce attacco nei confronti della giornalista redattrice dell’articolo solo perché in questo articolo si scrivono cose che a lui sono sgradite. Questo è inaccettabile e sintomatico di un governo che non accetta il contraddittorio”.
In seguito all’uscita nell’ultimo numero del mensile di inchiesta “S”, l’assessore alla Salute Massimo Russo ha presentato un esposto all’ordine dei giornalisti nei confronti di Miriam Di Peri, autrice di un dossier sulla sanità dell’Isola dopo le riforme dell’assessore. ”Questo dossier sulla sanità – ha aggiunto Minio – contiene uno studio sulla spesa reale della sanità siciliana. Contrariamente a quanto dicono la spesa siciliana è lievitata a rialzo cominciando dalle spese di questo palazzo dove, incredibilmente, nonostante la Regione conti ben 2200 dirigenti in servizio, l’assessore Russo ha deciso di togliere tutti gli incarichi a dirigenti di ruolo e chiamare i dirigenti a lui graditi dalle Asl siciliane, gravando con ulteriori stipendi che invece di diritto dovrebbero essere mantenuti al personale di ruolo della Regione”.
“La nostra è un’azione di solidarietà – ha voluto invece precisare Dario Matranga, anche lui segretario generale dei Cobas/Codir – nei confronti di una redazione impegnata giornalmente a raccontare quello che avviene in Sicilia. Le critiche possono servire anche a migliorare l’azione amministrativa: l’informazione e libertà di stampa non possono che essere uno strumento per migliorare e raccontare ai cittadini ciò che avviene nel bene e nel male. Non si può pensare di potere tappare la nocca a nessun operatore della stampa e dell’informazione. In Italia anche se non sei iscritto all’albo dei giornalisti puoi liberamente scrivere il tuo pensiero così come dice l’articolo 21 della Costituzione Italiana”.