“Dopo i soldi da Roma, arriva anche la schedatura preventiva degli immigrati”. Lo dice Davide Faraone, candidato a sindaco alle primarie di Palermo, a proposito della decisione del tavolo politico del centrosinistra di far votare gli immigrati solo dopo una pre-registrazione. “E’ l’ennesima dimostrazione – aggiunge – che i partiti del centrosinistra, lungi dal considerare le primarie di Palermo un’occasione di vera e libera consultazione dell’elettorato, vogliono in ogni modo condizionarne il risultato”.
“Non bastava – continua Faraone – il sostegno politico ed economico alla campagna del ‘candidato ufficiale del partito’, Rita Borsellino. Oggi, in corsa, tutti i partiti della sinistra hanno deciso di cambiare le regole di accesso alle primarie da parte dei cittadini immigrati. Non bastano più il permesso di soggiorno e la carta di identità – come è stato in tutte le altre consultazioni in Italia, per ultima Genova, non basta il gazebo ‘dedicato’, che di per sé sarebbe più che sufficiente per evitare il rischio di voti multipli – adesso i partiti della sinistra hanno deciso che gli immigrati devono anche farsi schedare preventivamente e possedere il permesso di soggiorno da più di un anno”.
“Neanche la Lega – aggiunge – poteva fare una cosa simile. Le primarie, da strumento di partecipazione e di inclusione, diventano così strumento di esclusione e di discriminazione, con conseguenze pesantissime sul profilo politico della coalizione anche a livello nazionale. E’ bastato vedere i rappresentanti delle comunità tamil e ghanese sul palco della mia manifestazione per far scattare questa nuova ‘regola ad personam’. I partiti hanno deciso che deve vincere Rita Borsellino, ma in questo modo rischiano di ottenere l’esatto contrario”.