La figuraccia di Salvini e i 'buoni consigli' di sinistra

La figuraccia di Salvini e i ‘buoni consigli’ di sinistra

Il diario di una giornata di guerra e di 'spanciate'.
DIECI RIGHE
di
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Matteo Salvini l’ha portata a malafiura, come direbbero quelli di una ipotetica sezione leghista di Caropepe Valguarnera. Se uno è nato altrove, va bene anche ‘magra figura’. E’ bastato tirare fuori la magliettina con l’effigie di Putin (‘l’amico’, il simbolo, etc etc…) per trasformare il viaggio di pace in Polonia, da propagandare, in cerca di una disperata rimonta, nella spanciata fantozziana contro il fondo di una piscina senz’acqua. Difficile rialzarsi dopo uno schianto così.
Cose nostre, di politica nostra, che ci riguardano tutti. Perché poi uno si chiede: ma com’è che un siffatto personaggio, per un certo periodo di tempo, è stato il quasi padrone d’Italia?
D’altra parte, se guardiamo al campo opposto, nelle sue frange estreme, non è che lo spettacolo sia confortante. Ed è uno sguardo che ci fa sentire circondati. C’è, infatti, una sinistra-sinistra che pensa che gli ucraini dovrebbero ‘abbassare i toni’, ‘arrendersi’ e consegnarsi al carnefice russo. Come dire: se ti accoltellano per strada, sorridi e offri un caffè al tuo aggressore. Dal divano di casa è facilissimo.


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