La foto della speranza è una bambina al confine tra Ucraina e Ungheria. Una bambina che scappa dalla guerra, con la sua famiglia. L’ha scattata Noemi La Barbera, giornalista palermitana che si trova a Zàhony, l’intercapedine che accoglie i profughi, rimescolati in una stazione con i treni in fuga dall’orrore verso altre destinazioni. E’ difficile parlare di speranza, mentre i bambini muoiono, sotto le macerie degli ospedali bombardati, freddati dagli spari, dissolti.
Ci ha raccontato Noemi nell’intervista che le abbiamo fatto, proprio a proposito dei bambini: “Sono bellissimi e composti, come se non volessero dare fastidio. Leggono, disegnano, colorano, con lo sguardo assorto. E rimangono in silenzio. L’altro giorno, da Bari, è arrivata una coppia per prendere la nipotina ed è stata un’attrazione per tutti l’irrompere di quell’automobile fiammante e rumorosa. I ragazzi più grandi, invece, sono soli e tristi. Li vedi che si appartano e che preferiscono non chiacchierare con nessuno. Hanno il dolore scolpito nel volto”.
E le notizie che arrivano dal fronte, che riportano il racconto di incursioni criminali, sono sempre più tremende e accrescono lo sgomento. Almeno una bambina è morta nell’attacco all’ospedale di Mariupol. Mentre tutti abbiamo ancora negli occhi, la corsa disperata di quei genitori e di un padre con un fagottino sporco di sangue in braccio.
Ma poi incrociamo questa bimba bionda che si è lasciata alle spalle il peggio, nello scatto che sta facendo il giro del mondo social. E la osserviamo mentre legge, con un’aria assorta che abbiamo dovuto rendere non riconoscibile, con le dita che scorrono sul quadernone. Un gesto che rende l’odio una piccola e misera cosa, da spazzare in un angolo, nella prospettiva dell’infanzia. Quale che sia la pazzia degli adulti, c’è sempre una bambina o un bambino che può fare pace con il dolore di tutti, costruendo un altro mondo. Ecco la foto della nostra speranza.
(pubblichiamo la foto per gentile concessione di Noemi La Barbera)