CATANIA – L’udienza preliminare sull’omicidio di Enzo Timonieri subisce uno stop di un mese. Il rinvio servirà a procedere alla copia forense – nella forma dell’incidente probatorio – del cellulare di Sam Privitera, ritenuto uno dei mandanti del delitto avvenuto il 12 febbraio 2021, che è stato sequestrato dai carabinieri.
Il gup Luca Lorenzetti ha conferito l’incarico ad un analista digitale forense nel corso di un’udienza ad hoc. Nella memoria del telefonino del giovane boss dei Nizza di Librino potrebbero esserci messaggi, telefonate, chat utili a ricostruire il caso di lupara bianca. Alla sbarra c’è anche Natalino Nizza, figlio di Giovanni “banana” e nipote dell’uomo d’onore Daniele e del narcotrafficante Andrea, accusato dagli altri due imputati Ninni e Michael Sanfilippo di avergli ordinato di uccidere Enzo Timonieri.
La dinamica dell’omicidio
I due fratelli, lo scorso giugno, hanno portato i carabinieri tra le dune di Vaccarizzo dove era stato seppellito il cadavere del 26enne, già inserito nel giro di droga dei Nizza. Sono i due pentiti ad aver dato una scossa all’indagine scattata dopo la denuncia di scomparsa del giovane di San Cristoforo. A sparare tre colpi alla nuca a Timonieri sarebbe stato – per sua stessa ammissione – Michael Sanfilippo. Era in macchina assieme al fratello Ninni, che guidava, e la vittima, seduto sul lato passeggero, quando ha puntato la pistola alla testa e fatto fuoco. Due volte. Il terzo colpo prima di trascinarlo e buttarlo in una fossa nella sabbia.
Il movente
Il movente sarebbe stato collegato al fatto che Timonieri stesse organizzando una sua attività autonoma di traffico di sostanze stupefacenti grazie ai suoi contatti calabresi. Al puzzle accusatorio, ultimamente, si sono aggiunti i verbali di Salvatore Scavone, detto Pappagone o Pop Corn, diventato pentito – come rivelato da LiveSicilia – a fine gennaio. I pm Alessandro Sorrentino, Lina Trovato e Rocco Liguori hanno depositato i primissimi interrogatori, pieni di omissis.
I verbali del nuovo pentito
“Preciso che ho letto sui giornali alcune notizie relative all’omicidio di Enzo Timonieri”. L’ultimo pentito di mafia di Catania ammette di aver visto i vari articoli comparsi dopo l’arresto di Natalino Nizza e Sam Privitera. Molti sono i dettagli comparsi nei pezzi dei cronisti. Scavone però offre dei passaggi inediti rispetto ai racconti dei fratelli, soprattutto sulle ragioni di quell’assassinio deciso durante una riunione in un garage tra Natalino Nizza, Sami Privitera e Scavone. Ci sarebbero stati retroscena fatti di tradimenti e donne. Il collaboratore sarebbe stato contrario ma non avrebbe potuto opporsi.
“Avrebbero dubitato della mia lealtà”, ha spiegato alla pm Trovato. Il pentito avrebbe ricevuto la confessione direttamente da Natalino Nizza durante una vacanza a Napoli: “Sam ci inviò un messaggio criptato comunicandoci che mentre si recava da Ninni Sanfilippo per recuperare del denaro aveva visto personale dei Carabinieri che lo stava prelevando e nell’occasione Sanfilippo lo aveva additato ai Carabinieri dicendo che Privitera era lì per ucciderlo. Così abbiamo compreso che Sanfilippo stava collaborando. Natalino mi apparve sconvolto e gli dissi che non doveva preoccuparsi perché non ci avrebbe danneggiato, così Natalino mi rivelò che aveva fatto commettere l’omicidio ai Sanfilippo”.
Da qui in poi i racconti di Scavone convergono con le dichiarazioni dei fratelli passati con il clan Santapaola-Ercolano – precisamente nel gruppo dei Nizza – dopo la tragica sparatoria di Librino dell’estate del 2020. I Sanfilippo facevano parte dei Cursoti-Milanesi. Per quel duplice omicidio è accusato Michael Sanfilippo e l’altro fratello Martino, diventato anche lui collaboratore di giustizia. Con un familiare pentito non potevano certo rimanere nelle file del clan creato da Jimmy Miano. E così grazie alla parentela con Sam Privitera hanno cambiato casacca mafiosa.
La prossima udienza
Ma torniamo all’udienza preliminare sull’omicidio Timonieri, che riprenderà il prossimo 13 aprile. In quella data dovrebbe essersi gia svolto l’incidente probatorio: sarà interessante verificare se c’è traccia del messaggio criptato di cui parla Scavone. I legali di Privitera e Nizza hanno chiesto al gup di accedere al rito abbreviato. Ma la legge è chiara: per i reati (commessi dopo il 2019) in cui è prevista la pena dell’ergastolo non si può accedere al giudizio alternativo. I difensori però hanno voluto che l’istanza rimanesse agli atti del processo.