Rita Barbera, candidata sindaca, che impressione ha avuto dal suo primo appuntamento elettorale?
“Mi sembra che proceda tutto bene, sono contenta. Il consenso cresce” .
Rita Barbera tanti l’hanno conosciuta in trincee molto complicate, come gli istituti penitenziari ‘Pagliarelli’ e ‘Ucciardone’ che ha diretto, lasciando dietro di sé una fragrante scia d’umanità. E questo resta. Basterebbe per amministrare una città? Domenica, la cerimonia d’apertura della sua campagna elettorale ‘in solitaria’ ha illuminato un popolo in parte riconoscibile e in parte no. C’erano volti noti di altre battaglie politiche, ma anche cittadini ‘non censiti’. Persone che vivono a Palermo e che cercano una via d’uscita.
Si sente competitiva anche contro le macchine dei partiti?
“Assolutamente sì. Io non parlo con i partiti, ma con le persone a cui mi sono rivolta. A quelli che non ci credevano e adesso credono che sia possibile un cambiamento”.
Grazie a lei?
“Grazie a una proposta collettiva di vera discontinuità. Non sono una sprovveduta. Non stiamo giocando alle elezioni. Abbiamo tracciato una strada e vogliamo percorrerla fino in fondo”.
Discontinuità. Una suggestione rispetto agli ultimi anni dell’amministrazione Orlando.
“Sì, una definizione che alcuni chiamano in causa a sproposito, con un voltafaccia nei confronti da un uomo che hanno sempre sostenuto e mi sembra pure irrispettoso, se non offensivo. Troppo facile prendere le distanze adesso dal sindaco che è stato espressione di una precisa area politica”.
A chi si riferisce?
“A nessuno in particolare, ma, in generale, a tutti quei voltagabbana che hanno condiviso le scelte di una amministrazione che ha portato Palermo nel pantano e che adesso si presentano con il vestito nuovo e con la patente di integrità”.
Franco Miceli sarà il candidato del centrosinistra.
“Un’ottima persona e un grande professionista, ma il modo in cui è stato scelto… La solita solfa, nel chiuso in una stanza. Non mi avrebbero mai offerto una candidatura, perché sono indipendente. Tuttavia, nell’ipotesi remota, non avrei accettato un metodo del genere”.
Il centrodestra, invece, ancora non trova il nome.
“Loro sono in crisi e poi parliamo sempre dei soliti giochini. Palermo ha bisogno di un cambiamento e di essere una cosa dei palermitani, lontana dalle alchimie politiche nazionali. Che ne sanno a Roma dov’è Danisinni? E devono decidere chi ci governa?”.
Lei dovrà vedersela con macchine organizzatissime.
“Io rivendico la mia posizione di eguaglianza con tutti. Non mi improvviso candidata sindaca: ho competenze, requisiti e voglia di fare e voglio vincere”.
Tutti vogliono vincere.
“Io non mollo e vado avanti. Non accetterò nessuna eventuale offerta per fare spazio a qualcuno. Mi candido perché so chi sono. Io sono una persona al servizio della comunità”.