PALERMO – L’inflazione accelera negli Stati Uniti. I prezzi al consumo in maggio sono saliti dell’8,6%, sopra l’8,3% atteso dagli analisti. Su base mensile l’aumento è stato dell’1%, oltre lo 0,7% previsto. Si tratta dei valori massimi degli ultimi 40 anni.
Peggiorano i futures di Wall Street con la prospettiva di una stretta monetaria più vicina. L’annuncio scuote Piazza Affari, che perde ancora quota dopo la stretta della Bce e guida i cali delle Borse europee.
L’indice Ftse Mib, già in pesante in mattina dopo il mancato sostegno in prospettiva ai titoli di stato da parte della Bce, cede il 4,4%. Si inabissa Bper (-12,2%) in un mercato deluso dal nuovo piano, con le altre banche: Banco Bpm (-9,2%), Unicredit (-7%).
L’impatto dello spread sui conti pubblici, in termini di aumento della spesa per interessi, per ora è limitato: oltre 3 miliardi conteggiando un punto percentuale in più di tasso medio sui titoli di Stato. Ciò che preoccupa è la velocità di aumento, dice all’ANSA Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani, sottolineando che si tratterebbe di 40 miliardi in 5 anni. Il rendimento del Btp a 10 anni è al 3,63% e lo spread a 222 punti base