PALERMO – C’è un fermato, ma altre responsabilità devono essere ancora ricostruire. La polizia, su delega della Procura di Palermo, avrebbe individuato l’uomo che ha tentato di uccidere a colpi di pistola Antonio Fragale, 43 anni, davanti al cimitero dei Rotoli.
I reati ipotizzati a suo carico sono tentato omicidio in concorso, aggravato dalla premeditazione, porto di arma clandestina e ricettazione.
Secondo una prima ricostruzione, l’indagato ha raggiunto a bordo di un’autovettura il cimitero con altre due persone.
Prima avrebbe colpito l’operaio della Reset con calci e pugni e poi gli avrebbe esploso contro alcuni colpi d’arma da fuoco, ferendolo in diverse parti del corpo. Dopo il tentato omicidio è scappato usando la stessa auto con cui era arrivato al camposanto.
La squadra mobile lo avrebbe identificato analizzando un video e raccogliendo alcune testimonianze. Ora le indagini si concentrano sul ruolo delle altre due persone e sul movente. Il fermo passa al vaglio del giudice per le indagini preliminari che dovrà decidere se convalidarlo o meno.
Fragale ha dei precedenti penali per droga e reati contro il patrimonio, ma non è escluso che il tentato omicidio sia legato a questioni personali. La dinamica è quella di un regolamento di conti. Non a caso il reato viene contestato con l’aggravante della premeditazione. Secondo i poliziotti, si sarebbe trattato di un agguato.
Chi ha sparato e chi lo ha avrebbe accompagnato sapeva che l’operaio della Reset si trovava in via Vergine Maria e si è presentato armato. Tutti i protagonisti vivono allo Zen.
Fragale ieri, domenica 22 dicembre, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico all’ospedale Villa Sofia. Le sue condizioni sono stabili.