Fabio Granata è il nome. Sarà il vicepresidente della Commissione parlamentare anti-mafia il candidato alla presidenza della regione, in un contesto del tutto nuovo per il centro destra: le primarie. Questo è il messaggio che stamattina ha voluto lanciare il coordinatore siciliano Carmelo Briguglio all’assemblea regionale di Futuro e Libertà che si è svolta al teatro Politeama di Palermo, alla presenza di tutta la dirigenza regionale. Assemblea a porte aperte alla stampa solo per la lunga relazione, che Briguglio stesso, ha definito “senza rete di protezione”.
All’indomani dell’istituzione del Nuovo polo per la Sicilia, composto da Fli-Api, Mpa e Mps, Briguglio non perde l’occasione per tirare le somme dell’esperienza al governo regionale e aprire nuove strade per il futuro in vista delle elezioni regionali previste per ottobre. “Siamo stati in prima istanza coerenti con noi stessi – afferma il coordinatore regionale – e con il governo legittimamente scelto dai cittadini che hanno espresso la loro opinione con il voto. Oggi proponiamo le primarie di coalizione – continua Briguglio – e non ci rivolgiamo solo al nuovo soggetto politico nato ieri, il Nuovo Polo; siamo disponibili a dialogare con tutti i soggetti politici presenti nello scenario Siciliano, che vogliano dare un messaggio nuovo a questa regione”. La dirigenza siciliana del partito finiano hanno così individuato in Fabio Granata il possibile candidato per la presidenza della regione perché “è una candidatura di movimento – commenta il coordinatore regionale – è quasi irregolare. Una candidatura che secondo noi sa intercettare questo momento di crisi. Un momento in cui evidentemente tramonta un sistema e ne nasce uno nuovo”.
Il riferimento è chiaramente al successo che il movimento di Beppe Grillo ha riscosso alle ultime elezioni amministrative e a quello che probabilmente riscuoterà, in base ai sondaggi, alle prossime politiche. Durante la lunga analisi non sono mancati gli attacchi all’opposizione e un pensiero per i vecchi alleati dell’Udc, che oggi sembrano definitivamente lontani: “Non capirò mai il Pd che lancia l’ipotesi di una mozione di sfiducia verso se stesso. Il partito democratico oggi tenta semplicemente di prendere le distanze dopo due anni di sostegno attivo e dopo aver occupato con propri esponenti ogni posto di governo e sottogoverno. E contemporaneamente mi dispiace che l’Udc sia uscito dal governo, non riesco a comprendere il loro volersi accostare a questa ipotetica mozione di sfiducia, una decisione politicamente incomprensibile”.
Briguglio è certo sulla data delle prossime elezioni regionali: “Non ci sono dubbi, si voterà ad ottobre, ed è per questo che non ci dobbiamo fare cogliere impreparati, nei prossimi 20 giorni dobbiamo elaborare le nostre liste, liste del merito, competitive. I nostri deputati possono camminare a testa alta perchè mai stati colti in flagranza di comportamenti sbagliati, possiamo tranquillamente puntare alla leadership della coalizione”. E buttando un occhio anche allo scenario nazionale il coordinatore è sicuro: “Noi, in Sicilia, abbiamo un ruolo centrale alle prossime politiche. La partita comincia da qui, e come spesso accade, saremo laboratorio per testare alleanze e risultati”.
E a proposito di ambito nazionale, un ultimo messaggio Briguglio lo vuole mandare al leader di Fli, Gianfranco Fini: “Esca dal palazzo, ritorni qui, fra la gente. E’ stato un uomo coraggioso che è stato promotore del cambiamento, grazie a lui potremmo davvero triplicare i nostri consensi. Non ha il diritto di sprecare le sue qualità”.