CATANIA. “In relazione all’indagine che riguarda la Società Interporti Siciliani, voglio sottolineare la mia totale estraneità a ogni tipo di contestazione. Nella mia precedente veste di assessore alle Infrastrutture, infatti, non sono mai entrato nelle dinamiche interne della Società Interporti, se non per accelerare e sbloccare procedure amministrative volte a rilanciare ed efficientare la società partecipata della Regione”.
A parlare è l’assessore regionale Marco Falcone che interviene a proposito dell’inchiesta che questa mattina ha spedito ai domiciliari quattro persone tra cui l’ex deputato regionale Nino D’Asero.
Falcone e l’ex vicepresidente della Regione Gaetano Armao, figurano tra gli indagati del caso nel fascicolo aperto dalla Procura etnea.
“Non mi sono mai permesso di effettuare sollecitazioni né, peggio ancora, pressioni indebite – rafforza il concetto Marco Falcone-. È comunque giusto, anzi addirittura necessario, che la magistratura lavori per accertare la verità dei fatti. Siamo pronti a dare prova della linearità del nostro comportamento e lo dimostreremo nelle sedi opportune”.
L’intervento di Pellegrino
“Sono certo che l’assessore Marco Falcone potrà chiarire nelle sedi opportune la correttezza del proprio operato, nella vicenda che lo vede indagato a Catania per presunte indebite interferenze su questioni interne alla Società Interporti. Non posso che esortarlo a proseguire con la solita passione e competenza il prezioso lavoro che da assessore all’Economia sta svolgendo in questi mesi al fianco del Presidente Schifani, per dare risposte alle emergenze e alle necessità della nostra Regione.”
Lo ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Stefano Pellegrino.