PALERMO – Palermo ha salutato Fratel Biagio senza dirgli addio. Lo ha abbracciato come un fratello che parte ma con cui poi ci rivedremo. Lo ha acclamato santo. Lo ha pianto per vedere spuntare un sorriso nel dolore. Lacrime umanissime sono quelle che versa l’arcivescovo, don Corrado Lorefice, nel corso dell’omelia.
“Il mio fratellino Biagio…”
Lacrime come quelle di don Pino che saluta ‘il mio fratellino Biagio’. Lacrime brillano negli occhi della madre e del padre del missionario laico che si chinano a baciare la bara. Lacrime ovunque nella folla in cattedrale e nella marea umana che ha seguito la cerimonia dal sagrato. E poi la speranza e gli applausi. La dolcezza di un commiato che sa di precarietà. Biagio Conte resta a Palermo, nel cuore di tutti.
L’applauso di Palermo
Un profondo silenzio ha seguito la benedizione di colui che l’arcivescovo ha definito come portatore di tre doni: ‘Povero, con i poveri e per i poveri’. Un lungo applauso ha accompagnato l’uscita del feretro semplice e disadorno dalla cattedrale. Colui che va via resterà per sempre.
(Segue servizio)