ROMA – Ormai a Catania non si sa più in che lingua dirlo: al massimo tra un paio d’anni non ci saranno più i dipendenti per tenere aperti gli uffici. Saranno andati tutti, o quasi, in pensione, considerando che l’ultimo concorso pubblico per il Comune è stato bandito all’inizio degli anni Novanta. Così, a tentare di mettere una pezza su un buco di personale di proporzioni macroscopiche, ci pensa l’ex sindaco del capoluogo etneo. Salvo Pogliese, da Roma, progetta la stabilizzazione dei precari con contratti a tempo determinato assunti negli ultimi anni negli uffici che dipendono da Palazzo degli elefanti. In totale, circa 120 unità, arrivate in municipio con obiettivi specifici (per lo più, la progettazione legata al Pon Metro, ma non soltanto) e che, se la mossa del senatore di Fratelli d’Italia dovesse andare in porto, potranno brindare a una futuribile firma a tempo indeterminato.
Sono questi, infatti, i giorni in cui in Parlamento si discute del decreto legge sull'”attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al Pnrr (Pnc)”. Un pacchetto di “semplificazioni”, come le definisce il governo, che accorcia i tempi per ottenere una lunga serie di autorizzazioni. Tra le pieghe degli emendamenti che il Senato ha elaborato e che, passato il vaglio della continenza con il decreto, arriveranno al voto, ce ne sono tre firmati dal senatore Pogliese. L’ex primo cittadino, sospeso per effetto della legge Severino dopo una condanna in primo grado per peculato e poi dimessosi dalla carica di sindaco di Catania, non dimentica il capoluogo etneo. Ed è alla città dell’elefante che guarda con i testi che, lui spera, riusciranno a passare il vaglio del parlamento e a diventare legge.
Il “salva precari” dei Fondi sviluppo e coesione
Due emendamenti riguardano il personale arrivato in municipio alla fine del 2021, grazie al “piano di assunzioni temporanee varato dal governo nazionale per sostenere gli enti locali del Sud Italia, per sostenere la spesa dei fondi comunitari”. I cosiddetti assunti dei Fondi per lo sviluppo e la coesione 2021-2027, decisi con una legge del 30 dicembre 2020: i 13 lavoratori sono stati considerati “necessari per il tempestivo e proficuo utilizzo delle risorse (europee, ndr) assegnate”. Negli emendamenti firmati da Salvo Pogliese (e da un lungo elenco di altri senatori di Fratelli d’Italia), si legge che “le amministrazioni assegnatarie del suddetto personale” potranno, “nei limiti dei posti disponibili della vigente dotazione organica“, procedere alla “stabilizzazione nei propri ruoli del medesimo personale”. Purché questo abbia lavorato continuativamente in Comune per almeno 24 mesi e abbia superato un “colloquio selettivo” e dopo la “valutazione positiva dell’attività lavorativa svolta”.
Questi dipendenti, si legge nella relazione presentata a corredo degli emendamenti, hanno contribuito “n modo decisivo alle prime fasi di progettazione e attuazione degli interventi Pnrr”. Per trasformare il contratto da tempo determinato a tempo indeterminato si potrebbero usare soldi di programmi europei che ancora non sono stati spesi. E se proprio non bastassero c’è un secondo emendamento, che istituisce al ministero delle Finanze un fondo da dieci milioni di euro per il 2023 e altrettanti per il 2024. Una opzione, quest’ultima, di cui è più difficile immaginare la realizzazione: la previsione di un impegno di spesa di venti milioni di euro in due anni, direttamente in capo al governo, potrebbe rivelarsi un ostacolo per l’approvazione dell’emendamento.
I 110 del Pon Metro 2014-2020
Con la terza proposta, invece, Pogliese guarda ai lavoratori assunti per l’attuazione del programma Pon Metro Città Metropolitane 2014-2020. Un totale di 110 persone – 40 funzionari tecnici e amministrativi e 70 funzionari – arrivate nel corso del 2022, che l’ex commissario Federico Portoghese aveva definito un “sostegno indispensabile alle strutture burocratiche”. Ma che, da contratto, dovrebbero restare in servizio fino al 31 dicembre 2023. Nell’emendamento del senatore catanese il programma Pon Metro è “completamentare al Pnrr”, per questo le stabilizzazioni possono essere inserite tra gli emendamenti a questo decreto. In questo caso, però, i mesi continuativi di servizio necessari alla stabilizzazione diventano dodici, fermi restando la necessità di un colloquio e di una valutazione positiva del lavoro svolto.
Nella motivazione dell’emendamento, si legge che l’assenza di personale specializzato nei Comuni capoluogo “sta impedendo una effettiva ed efficiente allocazione delle risorse messe a bando anche con riferimento ad una efficace implementazione delle fasi attuative del Pnrr e del nuovo ciclo di programmazione 2021-2027″. Spogliando queste affermazioni dal burocratese, emerge la realtà con cui gli uffici dovranno scontrarsi: mancano gli esperti di progettazione, operatori qualificati e lontani dalla pensione. Ingegneri, architetti, avvocati e non solo: personale laureato e giovane, che possa farsi carico di immaginare la città con centinaia di milioni di euro a disposizione. Carenze e necessità emerse già da tempo, anche grazie a uno studio della Fondazione con il Sud commissionato al professore Gianfranco Viesti dell’università di Bari.
“Le energie migliori di Catania”
“La perdita di questi lavoratori sarebbe un danno esiziale per moltissimi Comuni italiani e per Catania in particolare”, spiega Salvo Pogliese, raggiunto al telefono da LiveSicilia. “Si tratta di personale altamente qualificato che, in quanto tale, non ha difficoltà a partecipare e a vincere altri concorsi pubblici, oltre che a continuare nella propria professione – prosegue il senatore – Significa che, così come siamo stati capaci di attirare le energie migliori della città, allo stesso modo rischiamo di perderle senza la prospettiva di una stabilizzazione che darebbe ossigeno al Comune di Catania“.
“Durante la mia amministrazione – prosegue Pogliese – abbiamo inaugurato un nuovo modo di fare le cose in città, cambiando drasticamente le regole del gioco: bandi finalmente trasparenti e meritocratici, per soli titoli, che hanno portato a Palazzo competenze giovani e fresche. Siamo stati capaci di assumerli in pochissimo tempo e, adesso, dobbiamo affrontare il problema di perderli prima che diventi effettivo”. Senza queste persone, non solo il Pnrr ma anche il resto della programmazione con fondi europei (vedi alla voce Pon Metro Plus) diventano uno scoglio più che un’opportunità.
Superato il possibile stop tecnico sulla “pertinenza” degli emendamenti al decreto legge sul Pnrr, primo passaggio rispetto al quale l’attesa è già tanta, questo “salva-precari” dovrà essere votato da Senato e Camera. “La permanenza in servizio di questo personale qualificatissimo – conclude Pogliese – è fondamentale per il Comune di Catania e per tanti altri Comuni del Sud Italia. Speriamo che questo sforzo non sia vano”.