Grande Sud contro i grillini | Guerra sui rimborsi elettorali - Live Sicilia

Grande Sud contro i grillini | Guerra sui rimborsi elettorali

Gli esponenti del partito di Gianfranco Micciché attaccano: "Al Movimento cinque stelle non spettavano i rimborsi, perché non possiede uno statuto". La replica: "Lo statuto esiste".

"Il M5S ha uno Statuto?"
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PALERMO – L’affondo va avanti da 48 ore. E alla fine, sembra avere ottenuto il risultato atteso: “Il Movimento cinque stelle è un partito, al contrario di quello che ha affermato fino a oggi”. L’attacco ai grillini porta la firma di “Grande Sud”, e prende spunto dall’annuncio del Movimento (la forza politica più votata alle ultime Regionali) di rinunciare al rimborso elettorale. E proprio riguardo a questo tema, Grande Sud ha parlato di “grande bluff” dei grillini. Di “inganno” perpetrato nei confronti dei siciliani. A cominciare dall’effettivo diritto a incassare quella somma. “Presentarsi davanti a telecamere e taccuini annunciando di voler rinunciare al rimborso elettorale, – si legge su ‘Grande Sud news’, l’organo d’informazione del partito – così come ha fatto il portavoce del Movimento in Sicilia Giancarlo Cancelleri, è un’ottima operazione d’immagine. Peccato che si sia trattato di un pessimo esempio di rispetto della verità. Rinunciare significa fare a meno di qualcosa che si possiede. I grillini – prosegue l’articolo – non hanno rinunciato a nulla. Non possiedono, fino a prova contraria e li invitiamo a smentirci, i requisiti necessari, stabiliti dalla legge 96 del luglio 2012, per accedere ai rimborsi elettorali”.

In particolare, Grande Sud fa riferimento alla presunta mancanza dello Statuto del partito, una condizione necessaria per partecipare alle elezioni e quindi alla distribuzione dei rimborsi. Argomento rilanciato dal portavoce siciliano di Grande Sud, Eusebio Dalì: “Il Movimento 5 Stelle – ha detto – faccia chiarezza. Può o non può ricevere finanziamenti pubblici sotto forma di rimborsi elettorali? Ha uno statuto registrato sotto forma di atto pubblico nel quale vengono riconosciute e tutelate le minoranze interne? Insomma, rispetta la legge 96/2012? I siciliani meritano una risposta”. E il militante miccicheiano parla addirittura di “pupiata” (una recita, insomma), e addirittura di “insulto ai siciliani”. E gli stessi dubbi erano stati sollevati poche ore prima dalla coordinatrice nazionale dei Club di Grande Sud, Costanza Castello: “I rimborsi elettorali – ha dichiarato – non sono automatici, bisogna chiederli”. E ha insistito sul tema dell’esistenza o meno dello Statuto, che deve essere “conformato a principi democratici nella vita interna, con particolare riguardo alla scelta dei candidati, al rispetto delle minoranze e ai diritti degli iscritti”.

Dopo due giorni di lavoro ai fianchi, è arrivata la replica ufficiale del Movimento cinque stelle. “Le recenti cronache che palesano lo scempio che alcuni partiti effettuano con i soldi dei cittadini, – si legge in una nota – attraverso i rimborsi elettorali è ormai cosa nota. A sottolineare come tale prassi sia giustificata e giustificabile da taluni politici di professione, sono gli attacchi che questi fanno al Movimento 5 Stelle che è al momento l’unica forza politica siciliana ad aver espresso la ferrea volontà di non volere alcun centesimo dai cittadini per la gestione dell’attività politica. Il Movimento 5 Stelle Sicilia è dunque al momento considerato pericoloso e quindi da screditare, per via del fatto che rompe un meccanismo talmente diffuso, che ha fatto della politica un mestiere, un mestiere mantenuto però dalle tasse dei cittadini. Da queste premesse nascono probabilmente le sortite del Grande Sud di cui è leader Gianfranco Miccichè”.

Quindi i grillini entrano nel merito delle accuse sollevate da Grande Sud: “Nel caso del Movimento Cinque Stelle Sicilia, come noto, privo di presidente o segretario regionale o nazionale, – prosegue la nota – si è dovuto creare e registrare l’atto costitutivo con relativo statuto della associazione denominata ‘Movimento Cinque Stelle Sicilia’ (di cui è coordinatore per il primo anno Giancarlo Cancelleri), proprio per rispondere a tali disposizioni che richiedono per la presentazione delle liste, un rappresentante legale che fosse un segretario, un presidente o un coordinatore. Lo Statuto è stato regolarmente presentato in data 11 Settembre 2012. Altro punto sul quale il Movimento Cinque Stelle Sicilia intende prendere posizione, – aggiungono i grillini – è riferito agli attacchi della coordinatrice dei club del grande sud Costanza Castello, che oltre all’accusa di non avere uno statuto, aggiunge che questo potrebbe non rispettare il principio che richiede che lo statuto sia ‘conformato a principi democratici nella vita interna, con particolare riguardo alla scelta dei candidati, al rispetto delle minoranze e ai diritti degli iscritti’. Si invita la signora Castello a prendere visione del relativo statuto che nell’art. 2 riguardante ‘Scopo dell’associazione’ riporta esattamente quello di promuovere la partecipazione democratica di tutti i cittadini, cosa che il M5S fa a prescindere dallo statuto”.

Lapidaria la “chiosa” della stessa Castello: “Abbiamo acclarato finalmente la verità, il Movimento 5 Stelle in Sicilia è un partito, ovvero l’esatto contrario di ciò campeggia come ‘Non Statuto’ nella pagina internet ufficiale del Movimento”.


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