CAIRO – L’Assemblea costituente, in una seduta-fiume di 16 ore, ha approvato ben 234 articoli della futura costituzione egiziana. In particolare, la costituente ha approvato l’articolo 2 della bozza che prevede che la legge islamica, la sharia, sia la principale fonte del diritto. Un’ulteriore prova della tendenza filoislamica della costituente, che non a caso non conta più tra i suoi ranghi i laici, i liberali, i rappresentanti delle chiese cristiane in Egitto: che hanno abbandonato i lavori per protesta contro un indirizzo ritenuto contrario ad ogni ispirazione laica.
L’approvazione dell’articolo 2 non comporta in sé una reale novità rispetto al passato. La formula è la stessa che esisteva nella Costituzione durante il governo di Mubarak: si tratta di una scelta di compromesso tra lo schieramento liberale e i salafiti, che avrebbero voluto che la sharia fosse citata come unica fonte del diritto. La novità emerge se l’articolo 2 è letto congiuntamente ad un altro che definisce quali sono i principi della sharia e che rinvia al Corano e ai precetti di Maometto, di fatto ampliando l’ambito di applicazione della legge religiosa stessa.
L’approvazione lampo della bozza non frenerà le agitazioni dei cittadini. Già oggi è prevista un’altra grande manifestazione in piazza Tahrir per protestare contro il decreto emanato da Morsi, con il quale il Presidente si dota di poteri straordinari illimitati.