ENNA – Gli agenti della polizia penitenziaria di Enna hanno scoperto quattro telefonini nascosti nei muri delle celle del carcere. Accade alla casa circondariale di via Palermo. Ed è l’ultimo di una serie di sequestri di telefonini realizzati dalla Penitenziaria. Immediatamente è stata informata la Procura, che ha avviato indagini.
Le indagini
L’obiettivo è comprendere cosa sia accaduto e in che modo siano stati introdotti quei telefonini. Ovviamente c’è da credere che nei prossimi giorni saranno analizzate le chiamate in entrata e uscita di quegli apparecchi, oltre che i messaggi, che potrebbero svelare elementi importanti.
Il precedente
Nelle settimane scorse, nel corso di un’operazione congiunta tra polizia penitenziaria e polizia di Stato, erano stati rinvenuti altri telefonini e alcune sostanze stupefacenti. Sarebbero state nelle disponibilità di almeno 4 detenuti. I quattro, poi, sono stati trasferiti in altri istituti siciliani. Quella operazione, va notato, seguiva le indagini della Penitenziaria che arrestarono due persone, persone, esterne al carcere, colte mentre con un drone provavamo a recapitare all’interno del carcere droga.
Le perquisizioni
In quel caso l’attività investigativa è ancora in corso allo scopo di fare luce su un probabile traffico gestito da un gruppo catanese. Le scorse settimane, infatti, sono state effettuate perquisizioni in un comune dell’hinterland di Catania. A essere perquisite le case delle famiglie di alcuni detenuti reclusi a Enna. E anche alcune abitazioni dell’ennese, nelle quali, a quanto pare, vivrebbero parenti di detenuti ospiti del carcere ennese.