Cineclub In-Aria: a Catania un modo nuovo di diffondere arte - Live Sicilia

Cineclub In-Aria: a Catania un modo nuovo di diffondere arte

Un modo nuovo, giovanile e "leggero" per diffondere l'arte

Sensibilizzare istituzioni e associazioni a sposare progetti culturali che incentivino l’arte senza un preponderante tornaconto economico è la sfida che i giovani catanesi devono fronteggiare oggi con nuove iniziative. Leggerezza è la parola chiave del duo, Roberta Litrico e Rebecca Padova, su cui hanno basato la creazione del format Cineclub In-Aria.

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Cineclub In-Aria: la nascita del progetto

Il Cineclub In-Aria è un “cinema nomade”, come amano definirsi le due appassionate della settima arte: il cinema. Un progetto iniziato nel 2021, periodo di restrizioni e ansia sociale in cui tutte le attività, compreso i cinema, erano chiuse. Così è venuta fuori l’idea di creare un momento ricreativo, in cui fosse possibile ritrovarsi e rinfrancare corpo e mente, godendo di un grande giardino visto che Rebecca è anche la proprietaria dell’Hotel Villa Michelangelo.

“Il nome è uscito fuori in un modo altrettanto semplice, partendo dal presupposto che il progetto all’inizio era esclusivamente in esterno e poi perché questo mood ci rappresenta molto: essere con la testa fra le nuvole e prendersi con leggerezza, così com’è nata l’idea senza troppe pretese” ci racconta Roberta.

In verità c’è un aneddoto sul nome, aggiunge Rebecca: “Eravamo da me nella fase di progettazione iniziale e stavamo bevendo ma cade un bicchiere di gin tonic sul mio computer (da cui tra l’altro proviene tutto il materiale come grafiche, la scelta dei film etc) e lì per lì c’è venuta in mente un’espressione: siamo proprio in aria! Banalmente è iniziato veramente come un gioco, facciamo una cosa in giardino verranno gli amici saremo in pochi e alla fine invece erano più “i non amici” che gli amici a venire. Il giardino dell’albergo era particolarmente grande quindi si stava bene, si stava freschi. Di settimana in settimana è diventato sempre più grande”.

Cinema Nomade: cambia la location ma non il mood

La definizione di cinema “nomade” fa riferimento alla versatilità dell’iniziativa e dalla volontà di svincolarsi dall’avere una location fissa. Al contrario la scelta del luogo viene fatta anche in relazione alla rassegna affrontata e alle proposte che già a dicembre dello stesso anno, e poi in maniera più consistente dal 2022, le due cinefile hanno ricevuto da diverse strutture come associazioni, centri culturali e locali entusiasti del format. Ad esempio la collaborazione nata a gennaio 2023 con l’Accademia di Belle Arti di Catania durante l’evento “One night with Gianni” a Palazzo Biscari da cui è scaturita la proiezione di un film su Tupac, cogliendo la predilezione dell’artista per gli abiti Versace, in modo da celebrare il barocco ma in chiave più pop e giovanile.

La nuova rassegna

Lost in a Lost World, il titolo dell’ultima rassegna proposta per questa stagione con l’intento di esprimere quel momento della vita tra l’adolescenza e la fase adulta che ti porta a riconsiderare determinate scelte in un periodo di “passaggio”. Cosa voglio fare? Dove voglio vivere? In che ambito lavorerò? E’ veramente questa la professione che voglio ricoprire? Il messaggio incoraggiante che si cercherà di trasmettere attraverso la proiezione dei film è di non ostinarsi con queste domande, è normale averle ed essere confusi ma la soluzione è lasciarsi trasportare da quello che viene.

Le rassegne proposte finora sono circa una decina: “Ci siamo fatte un po’ la nomina di cinema di nicchia ma in realtà sono più fattibili di quanto si pensi o comunque a film particolarmente impegnati seguono anche film più accessibili” spiega Rebecca. “Sicuramente qualcosa che ha segnato le rassegne è stata la scelta di film coraggiosi che forse ha scoraggiato i meno audaci per l’utilizzo di immagini un po’ psichedeliche o per tematiche forti come l’ultimo proiettato quest’estate per la rassegna -Love- con una forte componente pornografica e scene molto esplicite che in realtà ha raccolto un’enorme partecipazione nonostante i possibili deterrenti. A volte è proprio una sfida “Proiettiamo questo film e vediamo cosa succede! Un po’ come un esperimento sociale” chiude Roberta, invitandoci ai prossimi appuntamenti che si svolgeranno presso Piazza Scammacca.

Cineclub In-Aria: conosciamo le fondatrici

Roberta e Rebecca, classe ’98, hanno frequentato entrambe la triennale in Lingue e Scienze per la Comunicazione Internazionale al Dipartimento di Scienze Umanistiche a Catania, da cui è nata la suggestione per il progetto attraverso la materia “Storia e Critica del Cinema” che ha confermato la grande passione di Roberta, nonostante la vocazione per le lingue, e aperto nuovi scenari di studio per Rebecca.

Infatti, per Rebecca il mondo delle arti non è soltanto una passione ma anche motivo di studio nella scelta del percorso di specializzazione magistrale Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo: “Sto incentrando i miei studi proprio sul cinema e credo la mia scelta di studi è dipesa tantissimo dal progetto, non so se diversamente avrei proseguito i miei studi. Il cinema mi aveva sempre affascinato ma mai appassionato, devo dire grazie alla materia seguita in triennale e al successivo approfondimento nato con In-Aria. Da un gioco è nato un lavoro ma soprattutto una scelta di vita e un percorso di studi.”

“Il nostro segreto è la leggerezza. Nessuno nasce con la capacità di fare qualcosa, ma soltanto chi fa il passo e ci prova (senza vergogna) riesce veramente a concludere qualcosa”. Questo l’incoraggiamento che in chiusura le due fondatrici rivolgono entusiasticamente alle nuove generazioni.


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