PALERMO – l presidente uscente dell’Ars Francesco Cascio potrebbe ricoprire, in questa legislatura, un nuovo ruolo di prestigio. Tra i rumors provenienti da Palazzo dei Normanni, si fa molto insistente quello che vede Cascio molto vicino alla presidenza di una commissione parlamentare. Si tratterebbe, in particolare, della commissione sull’Esame dell’attività dell’Unione Europea. Un ruolo ricoperto, nell’ultima legislatura, dall’ex presidente della Provincia di Palermo Francesco Musotto.
La nomina di Cascio all’Ue, rientrerebbe nel quadro degli accordi su cui si fonda la cosiddetta intesa istituzionale tra la maggioranza di governo e i partiti di centrodestra, ai quali andranno due presidenze di Commissione. Entrambe al Pdl, a dire il vero, che “piazzerà” un proprio deputato anche ins commisione Affari istituzionali. E in questo caso, il nome ormai quasi certo è quello dell’ex vicepresidente della commissione Bilancio Nino D’Asero.
Scelte, quelle del Pdl, che rischiano di alimentare il malumore tra gli esponenti del partito di tradizione An. E che in questi giorni sono solleticati dall’idea di aderire alla nuova formazione politica annunziata da Ignazio La Russa. E in questo senso, lo “strappo” in Sicilia potrebbe essere accelerato proprio dalla questione riguardante le commissioni parlamentari. “Io – commenta ad esempio il deputato siracusano Vincenzo Vinciullo – al momento sono e rimango un parlamentare del Pdl. Il mio riferimento politico – precisa – infatti non è La Russa, ma Gasparri, che non ha ancora annunciato di aderire alla nuova formazione politica. Al di là di questo, però, vorrei ricordare che sono stato tra i deputati più votati dell’Ars, che nella scorsa legislatura sono stato il parlamentare che ha prodotto di più, oltre a ricoprire, credo con merito, il ruolo di vicepresidente della prima commissione. Insomma – conclude Vinciullo – se oggi dovessi ricevere l’ennesimo affronto, potrei pensare di lasciare il Pdl”. E quello di Vinciullo non sarebbe nemmeno un caso isolato. Tra i “papabili” per una commissione, infatti, era anche Salvino Caputo, che ha guidato, nella scorsa legislatura, una delle commissioni più “attive”: quella delle Attività produttive. E che puntava a una riconferma. Anche lui, però, resterebbe tagliato fuori dalle trattative di Palazzo. Lui, come tutti gli ex An. “La prenderemmo molto male”, commenta laconico l’ex sindaco di Monreale.