PALERMO– “Conoscendo l’operato e la correttezza dell’assessore Edy Tamajo e del capogruppo al Consiglio comunale Ottavio Zacco sono più sicuro che certo che, in sede di gravame del provvedimento del collegio dei probiviri, potranno dimostrare la loro assoluta estraneità ai fatti contestati”.
Sono le parole rilasciate a LiveSicilia.it dal presidente della Regione, Renato Schifani, ai margini del dispositivo di sospensione che ha ‘colpito’ proprio Tamajo e Zacco. E suonano come una netta e irrevocabile difesa.
“Tutta Forza Italia Sicilia è fiduciosa e vicina a Tamajo e Zacco che incarnano pienamente i valori del nostro partito – continua Schifani – e che in più occasioni hanno avuto modo di dare un contributo proficuo e sentito a tutta Forza Italia“.
Il provvedimento
Edy Tamajo, il re delle preferenze di Forza Italia, l’assessore alle Attività produttive che ha ceduto il posto alle europee a Caterina Chinnici, – così in tempo reale ha raccontato la vicenda il nostro Antonio Condorelli – è stato, dunque, sospeso insieme a Ottavio Zacco.
Sotto accusa le parole di fuoco pronunciate in campagna elettorale, il 7 maggio del 2024. “Forza Italia … – ha detto Zacco, secondo quanto si legge nel verbale dei probiviri – ha utilizzato la Sicilia per fare diventare deputati solo dei camerieri, gente che non ha mai fatto politica, gente che non ha mai tenuto in mano un facsimile”.
Le tensioni in Forza Italia
Adesso che succede? La presa di posizione nettissima del presidente della Regione non è qualcosa che si possa liquidare brevemente. Si tratta di un atto politico destinato a pesare nell’ambito di una contesa che si apre e che crea un momento di tensione in Forza Italia. Verosimilmente, nelle prossime ore, altri si esprimeranno, a cominciare da Antonio Tajani, coordinatore nazionale del partito.