Siccità, gli agricoltori: "Una guerra tra poveri e non cambia niente"

Siccità, gli agricoltori: “Una guerra tra poveri e non cambia niente”

Il dramma di una crisi e l'appello disperato

PALERMO – “La situazione è drammatica, si cominciano a vedere i danni reali e per l’acqua è iniziata una guerra tra poveri. Ci appelliamo al nuovo assessore all’Agricoltura”.

Rosario Marchese Ragona, il presidente siciliano di Confagricoltura, è preoccupato per quest’estate terribile. Allevatori in ginocchio, mentre le piante agonizzano. E la burocrazia – a suo dire – blocca il fieno finanziato dalla Regione. L’intervista.

Siamo a inizio agosto, costa sta accadendo agli agricoltori?
“Si cominciano a vedere i danni reali, tra l’altro ci sono previsioni meteo non confortanti per l’agricoltura e per le persone. Nelle campagne la situazione è veramente drammatica. Le piante iniziano a soffrire enormemente, gli agrumeti, i vigneti da tavola, le albicocche e le pesche. Vediamo i frutti rovinarsi, non saranno commercializzabili”.

Cosa è cambiato con la gestione delle emergenze da parte della Regione e del governo?
“Zero, tranne il lago di Lentini che si è messo in moto finalmente, fornendo acqua agli agricoltori della zona. Dalla diga Ragoleto hanno autorizzato un minimo di erogazione per l’agricoltura. Ma ripeto, quella dell’acqua è una guerra tra poveri”.

In che senso?
“L’acqua scarseggia e aumentano le tensioni, come nel caso del trasferimento idrico dalla diga San Giovanni verso la diga Furore. Chi produce uva e pesche viene privato dai consorzi di bonifica dell’acqua, a favore di chi si trova a valle e fa ortaggi. Ci sono richieste da parte di agricoltori, dei Comuni, spesso si toglie l’acqua a qualcuno, per fornirla a un altro”.

Cosa sta accadendo negli allevamenti?
“La situazione è disastrosa, perché il fieno non è ancora arrivato, nonostante gli sforzi degli assessorati. Forse era meglio far arrivare i fondi agli agricoltori, non ci sono né esercito, né protezione civile con le autobotti. Gli animali muoiono di sete e si sta distruggendo il patrimonio zootecnico”.

Com’è possibile, dopo tre mesi, che il fieno finanziato dalla Regione non sia arrivato?
“Il voucher foraggio non sta funzionando. Noi lo abbiamo sostenuto con alcune perplessità, ma se una misura non va avanti, ci appelliamo al nuovo assessore all’agricoltura affinché trovi una soluzione. Siamo convinti che sia necessario consegnare agli agricoltori le somme stanziate. Saranno loro a pensare a come spenderli, anche per pagare le autobotti necessarie. Gli animali rischiano di morire di sete, non solo di fame”.

Che idea si è fatto della gestione regionale e nazionale dell’emergenza?
“Si passa da un tavolo a un tavolinetto, da una cabina di regia all’altra, i nostri agricoltori non hanno neanche il minimo indispensabile. Abbiamo un decreto di emergenza nazionale, ma di fatto l’imprenditore è chiamato dalle banche alle scadenze tributarie, arrivano pignoramenti dai consorzi di bonifica. Se si vuole venire incontro a noi produttori, con i decreti di emergenza bisogna sospendere tutte le rate bancarie ed esattoriali”.

Poteva essere fatto di più?
“Vorremmo capire a cosa serve questo decreto di emergenza. L’allarme lo abbiamo lanciato sette mesi fa. Le ultime piogge sono del giugno 2023. Abbiamo visto i nostri seminativi e i nostri foraggi perdersi. Ci sono danni su danni, tutti i comparti vengono colpiti, non abbiamo ricevuto provvedimenti concreti. Il governo nazionale e quello regionale devono intervenire subito”.

Al nuovo assessore cosa dite?
“Di poter intervenire immediatamente, di fare un ragionamento sui voucher foraggio. Agli agricoltori serve il minimo indispensabile per portare avanti i propri allevamenti. Non possiamo continuare a perdere tempo, ci sono milioni di euro posteggiati”.

Siccità, le ultime notizie


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI