SIRACUSA – “Il depuratore Ias deve essere mantenuto come strumento di salvaguardia ambientale e occupazionale”. Lo hanno spiegato Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, che hanno organizzato un’assemblea davanti alla sede del polo petrolchimico di Priolo.
“La chiusura del depuratore Ias – dicono Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil – avrebbe conseguenze devastanti per il sistema industriale della zona. Le raffinerie e le industrie chimiche locali, tra cui Isab, Sonatrach, Sasol e Versalis, dipendono dall’Ias per il trattamento dei reflui. Senza un’alternativa immediata, queste aziende potrebbero essere costrette a fermare la produzione”.
“La chiusura – aggiungono – non solo causerebbe perdite economiche enormi per le aziende, ma anche danni alla reputazione e una crisi economica per l’intera area. Le multinazionali stanno già cercando soluzioni alternative, ma costruire nuovi impianti di depurazione è un processo lungo e costoso, che potrebbe comportare interruzioni temporanee della produzione”.
Per i sindacati, “i rischi sono duplici; da un lato la chiusura del depuratore potrebbe portare a una riduzione drastica del personale, sia all’interno dell’Ias che nelle raffinerie e nelle industrie collegate. L’interruzione della produzione industriale avrebbe ripercussioni sull’intera economia della zona, influenzando fornitori e altre attività economiche locali. Dall’altro, senza il depuratore i rischi ambientali aumenterebbero considerevolmente”.
All’assemblea hanno preso parte i segretari generali di Filctem Cgil Sicilia e Siracusa, Pino Foti e Fiorenzo Amato; di Femca Cisl Sicilia e di Femca Cisl Ragusa Siracusa, Stefano Trimboli e Alessandro Tripoli, e di Uiltec Uil Sicilia e Siracusa, Andrea Bottaro e Giuseppe Di Natale.