La lite per il fidanzatino: madre e figlia ustionate nel dramma di Catania - Live Sicilia

La lite per il fidanzatino: madre e figlia ustionate nel dramma di Catania

Al lavoro per individuare il colpevole

Due donne ustionate, madre e figlia, di cui una in gravi condizioni. Una banale lite fra teenager per un fidanzatino conteso che si trasforma in tragedia. Un colpevole che deve ancora essere individuato. Sono gli elementi di una brutta storia avvenuta nel centro storico di Catania che si evolve ora dopo ora.

La Procura della Repubblica e la squadra mobile stanno provando a mettere dei punti fermi, ma le indagini sono in divenire. Due ragazzine litigano in chat. Qualche parola e messaggio di troppo. Volano insulti e minacce. Si danno appuntamento.

Qualcuno vuole chiarire, qualcun altro – emergerà presto in tutta la sua drammaticità – ha le peggiori intenzioni. Diventa una questione d’onore.

Il punto di incontro è l’incrocio fra le vie Monsignor Ventimiglia e Luigi Capuana, nel centro storico. Intorno alle 19 si presentano le madri delle due ragazzine e altre donne. La questione si è allargata alle famiglie, forse ci sono vecchie ruggini e qualche parentela negli ambienti criminali della città.

Ad un certo punto qualcuno lancia del liquido infiammabile su una ventiseienne parente – forse cugina – di una delle ragazzine e appicca il fuoco. Non è escluso che si trovasse lì per caso e che addirittura volesse mettere la pace.

Le fiamme le investono il viso, le spalle, le braccia, e l’addome. Dopo un primo passaggio all’ospedale Garibaldi viene trasferita al centro Grandi ustionati del Cannizzaro di Catania. È ricoverata nel reparto di Rianimazione. Anche la madre ha rimediato delle ustioni alle braccia nel tentativo di difendere la figlia, ma è già stata dimessa.

Un passante chiama il 112. I poliziotti raccolgono testimonianze. Chi e perché ha iniziato la discussione? La vittima che si trova in ospedale era lì per mettere la pace? Una cosa indirizza le indagini: non si scende da casa con della benzina se non si hanno cattive intenzioni. C’è il forte sospetto del gesto premeditato. Bisogna capire, però, chi ha lanciato il liquido infiammabile e appiccato le fiamme con un accendino.


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