LUXOR – “Si lanciavano dalla mongolfiera come sacchettini di carta in fiamme”. Queste le parole di un testimone che oggi ha assistito all’esplosione di una mongolfiera a Luxor nel sud dell’Egitto, a circa settecento chilometri dal Cairo.
Il bilancio è di diciannove morti, tutti turisti: nove cittadini di Hong Kong, due britannici, due francesi, quattro giapponesi e una donna egiziana. Nessun italiano tra le vittime. Solo tre i superstiti: in gravi condizioni il pilota e due turisti inglesi che sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale internazionale di Luxor.
La ricostruzione della tragedia, fornita dai testimoni, alcune guide turistiche e il pilota di un’altra mongolfiera, imputerebbe la tragedia all’esplosione del gas propulsore. I testimoni oculari riportano di aver sentito un fortissimo boato e subito dopo di aver visto precipitare il velivolo in fiamme. La mongolfiera si è schiantata su un campo, una vasta piantagione di canna da zucchero. Le ricerche dei corpi continua senza sosta anche se in difficilissime condizioni. Lo schianto, infatti, ha provocato un ulteriore incendio che ha dato alle fiamme la piantagione. In ogni caso, al momento sono stati recuperati solo tredici corpi.
Ennesimo duro colpo per il turismo egiziano tra instabilità politica e l’incidente che poco meno di un mese fa vedeva colare a picco una nave da crociera ad Aswan, sul Nilo, con oltre cento passeggeri a bordo.
