Stipendi, nuova Irpef e taglio cuneo fiscale: cosa cambia

Stipendi, nuova Irpef e taglio cuneo fiscale: cosa cambia

Risparmio fiscale tra 80 e 400 euro all'anno

Novità e misure importanti con la nuova Legge di Bilancio 2025. Dal taglio del cuneo fiscale al nuovo conteggio dell’Irpef per il 2025. In questo modo, i lavoratori con un reddito annuo fino a 35mila euro continueranno a beneficiare degli sconti fiscali accumulati negli ultimi anni, che possono arrivare fino a oltre cento euro al mese. Si tratta le misure in studio che potrebbero comunque avere un impatto significativo sugli stipendi.

Rimodulazione dell’Irpef: benefici previsti

Il prossimo intervento sulla rimodulazione dell’Irpef potrebbe estendersi ai contribuenti con redditi fino a 55mila euro. Attualmente, l’aliquota massima del 43% si applica ai redditi superiori ai 50mila euro, mentre per i redditi compresi tra 28 e 50mila euro, l’aliquota intermedia è fissata al 35%. L’idea del governo è di estendere questo scaglione fino a 55mila euro, permettendo a circa 440mila contribuenti di ottenere un risparmio fiscale compreso tra 80 e 400 euro all’anno. Il costo per lo Stato sarebbe relativamente contenuto, stimato in poche centinaia di milioni di euro.

Quanto aumentano gli stipendi

In uno scenario più ambizioso, il governo potrebbe ridurre l’aliquota Irpef al 33%, con benefici ancora maggiori. Se l’aliquota media scendesse dal 35% al 34%, i risparmi per i contribuenti andrebbero dai 10 euro all’anno per un reddito di 29mila euro fino a 670 euro annui per chi guadagna 55mila euro. Tuttavia, una riduzione simile avrebbe un costo per lo Stato di 2,2 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi solo per i contribuenti con redditi superiori a 55mila euro.

Se si volesse, invece, contemporaneamente abbassare l’aliquota al 33% e alzare la soglia dello scaglione medio a 55mila euro, i benefici aumenterebbero ulteriormente. Ad esempio, un contribuente con un reddito di 29mila euro risparmierebbe 20 euro all’anno, mentre uno con un reddito di 55mila euro vedrebbe un risparmio di 940 euro all’anno. In questo caso, però, il costo totale per lo Stato sarebbe di 3,5 miliardi di euro.

Estensione del taglio del cuneo fiscale

Anche il taglio del cuneo fiscale sarà confermato con l’attuale decontribuzione per i dipendenti, stimata in 10,7 miliardi di euro, con una riduzione del 7% per i redditi fino a 25mila euro e del 6% per quelli fino a 35mila euro. Il governo sta cercando ulteriori risorse, anche attraverso l’uso di fondi europei, per ridurre ulteriormente il costo del lavoro. Sono allo studio interventi su detrazioni e deduzioni fiscali, e saranno confermate agevolazioni come il bonus mamme, gli sgravi per le nuove assunzioni e le agevolazioni sui premi di risultato.

Un’idea in discussione è quella di estendere il taglio del cuneo fiscale ai lavoratori che guadagnano tra i 35mila e i 40mila euro, per evitare l’effetto “scaglione”, che oggi provoca una riduzione significativa in busta paga per chi supera i 35mila euro di reddito. Tuttavia, questa misura è considerata molto costosa e, al momento, non ci sono risorse sufficienti per realizzarla.

Riforma delle tasse regionali

Un altro cambiamento importante riguarda le tasse regionali. Dal prossimo anno, tutte le Regioni dovranno allinearsi alle tre nuove aliquote nazionali. Le Regioni più ricche potrebbero riuscire a ridurre le imposte per i cittadini, mentre quelle con maggiori difficoltà economiche, specialmente al Sud, potrebbero essere costrette a introdurre aliquote più alte per equilibrare i bilanci. Questo potrebbe ridurre parte dei benefici derivanti dagli sconti fiscali previsti.

In conclusione, le misure allo studio da parte del governo mirano a rendere il sistema fiscale più equo e a favorire i lavoratori a reddito medio. Tuttavia, il costo di tali interventi e la disponibilità delle risorse restano i principali ostacoli da superare per la loro piena attuazione.

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