Province, all'Ars il piano per rinviare le elezioni del 15 dicembre - Live Sicilia

Province, all’Ars il piano per rinviare le elezioni del 15 dicembre

Il ddl Urbanistica come autobus per un emendamento salva-commissari

PALERMO – L’indiscrezione gira a Palazzo dei Normanni e viene confermata da fonti parlamentari: il piano per il rinvio delle elezioni di secondo grado nelle ex Province siciliane passerà dal ddl urbanistica che è all’esame di Sala d’Ercole.

Province, ipotesi rinvio del voto

L’idea è maturata tra i banchi del centrodestra, dai quali alcuni giorni fa è arrivato il ddl per il ritorno all’elezione diretta dei vertici di Liberi consorzi comunali e Città metropolitane. Una proposta di legge rispetto alla quale il presidente della Regione, Renato Schifani, ha dettato la linea “neutra” del governo. Palazzo d’Orleans, infatti, non intende restare invischiato nelle rischiose dinamiche dell’aula.

Il ddl urbanistica sarà l’autobus sul quale far salire una emendamento alla leggina-stralcio che ad agosto aveva fissato una finestra temporale tra l’1 e il 31 dicembre di quest’anno per la celebrazione delle elezioni di secondo grado nelle ex Province.

Obiettivo stop alle elezioni di secondo grado

Sulla base di questa legge Schifani aveva indetto le elezioni per il 15 dicembre ma ora lo scenario è cambiato. Per potere aprire la strada al nuovo ddl è necessario prima sbarrare (per l’ennesima volta) quella che conduce alle elezioni di secondo grado.

L’emendamento ‘salva-commissari’

E sarebbe questo, secondo quanto trapela dai corridoi dell’Ars, l’obiettivo di un emendamento che dovrebbe essere presentato in corso d’opera al ddl Urbanistica. Poche righe per modificare la legge 24 dell’8 agosto e spostare la data ultima per la celebrazione del voto di secondo grado all’aprile del 2025. Una eventualità che oggi è stata criticata aspramente dal sindaco di Ragusa, Peppe Cassì: “Le elezioni di secondo grado non mi piacciono ma un nuovo rinvio sarebbe un’anomalia antidemocratica”, le sue parole.

Una mossa che prolungherebbe per l’ennesima volta il commissariamento degli enti e che va incontro al quanto espresso lunedì da Schifani. “Ho dovuto necessariamente convocare le elezioni sul modello Delrio per il 15 dicembre e per me quella è una data che può essere differita soltanto in presenza di una norma del Parlamento”, ha affermato il governatore.

Più tempo per il ddl di elezione diretta

In questo modo si darebbe più tempo all’aula per approvare la nuova legge con l’elezione diretta di Liberi consorzi e Città metropolitane. L’ennesimo capitolo di una saga iniziata con l’abolizione delle Province voluta ormai due legislature e mezzo fa dall’allora governatore Rosario Crocetta.


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