PALERMO- Un Rosario Crocetta a tutto campo quello che ha affrontato la conferenza stampa di Palazzo d’Orleans. Dalla politica, al ruolo dei grillini, agli scandali che hanno coinvolto la Regione. Sul Movimento Cinque Stelle, il presidente della Regione ha confermato quello che aveva detto: il modello Sicilia va esportato anche a Roma. “Le maggioranze si trovano in Aula, sui singoli provvedimenti – ha detto Crocetta -. Noi abbiamo già approvato le riforme sui rifiuti, sull’acqua, il Dpef. Sono passati atti importanti, come anche le soluzioni per i precari. L’apertura dei grillini può avvenire anche a livello nazionale. La fiducia? Non significa che voteranno tutti gli atti. Significa che si da mandato al governo di lavorare. Non voteranno la fiducia? Si andrà a votare. Ma non credo che i grillini siano stati eletti solo per contestare, ma anche per fare qualcosa”. Ne sarà lieto Bersani.
Altri punti toccati a volo d’elicottero dal governatore. Sulle assenze degli assessori in Aula che hanno provocato qualche malumore. Ci sono riunioni col governo da rispettare e altri compiti istituzionali. “Noi intanto siamo andati avanti con i nostri provvedimenti: abbiamo operato le rotazioni anche alla Segreteria generale”, ha detto il presidente. Ineludibile la questione della Province: “Sulle Province, contestualmente alla richiesta di rinvio proporremo un atto di indirizzo che poi andrà convertito in legge. Giorno 6 che succede? Più che un voto dei ddl servirà una discussione. Ardizzone vuole fare votare un ddl comunque? Faccia quello che vuole. Noi proporremo un atto di indirizzo che cercherà di fare sintesi. I nostri obiettivi sono: ridurre i costi delle province, creare i Liberi consorzi come prevede lo Statuto. Lo statuto va praticato in tutte le sue parti. Vogliamo dare anche un riferimento ai territori, e un taglio a tutti gli enti che al momento causano molti costi. Prima di martedì chiederemo ad Ardizzone di rinviare il voto, e di iniziare semmai una discussione su un nostro atto di indirizzo per la riforma. I grillini vogliono l’abolizione? Sul muos hanno fatto una lite unilaterale. Quando hanno visto che abbiamo fatto tutto, si sono calmati. Le province non le posso abolire io. Quando avrò tutti i poteri come Grillo, lo farò. La nostra proposta politica cerca di ascoltare le diverse proposte politiche”.
Un passaggio sulla burocrazia: “La Regione non nominerà nessun commissario esterno. Come abbiamo fatto finora. Per quanto riguardo il Cas, avevamo due scelte: o procedere alla nomina del Cda, formato da sette componenti, oppure, nelle more di cambiare lo Statuto dell’ente, abbiamo deciso di nominare tre commissari. E la politica non c’entra nulla. Abbiamo mantenuto il commissario nominato da Lombardo e abbiamo aggiunto due professionisti al di sopra di ogni sospetto”.