Sicilia, al vertice di maggioranza scoppia il caso Turano - LiveSicilia

Vertice di maggioranza, scoppia il caso Turano e sulle Province nuova corsa

Dura reprimenda di Schifani all'assessore, road-map per i provvedimenti entro il 2024
IL RETROSCENA
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PALERMO – Il grande freddo nei confronti dell’assessore all’Istruzione Mimmo Turano, l’accelerazione sull’elezione diretta dei vertici delle Province e la disciplina di coalizione in vista delle variazioni di bilancio che tra poche ore sbarcheranno in aula all’Ars. Sono le fotografie del lungo vertice di Palazzo d’Orleans tra il governatore, Renato Schifani, e la sua maggioranza: un incontro di circa tre ore.

Schifani e il caso Turano

Alla vigilia di due mesi impegnativi all’Ars, Schifani stringe le viti della coalizione anche in vista dello sprint di fine anno. Nel faccia a faccia con i partiti della coalizione, però, il presidente della Regione decide prima di tutto di non nascondere il suo disappunto nei confronti dell’assessore della Lega.

Lite sul prestito d’onore agli universitari

Nessun problema con il Carroccio. Il punto politico riguarda Turano, assessore che già in passato aveva avuto più di una incomprensione con Palazzo d’Orleans. Il nodo della questione si scorge anche nella nota diffusa al termine del vertice. “Trovata l’intesa sui provvedimenti a favore degli studenti universitari per il prestito d’onore”, recita il comunicato diffuso al termine della riunione.

Si tratta della misura contenuta nelle variazioni di bilancio, sulla quale l’assessore all’Istruzione aveva espresso delle perplessità già nella seduta di Giunta che diede vita al provvedimento. L’articolo è stato modificato in commissione Cultura grazie anche ai voti di Fratelli d’Italia e con il parere favorevole del governo che era rappresentato proprio da Turano. Modifiche non sostanziali, tuttavia al governatore non è andato giù il comportamento di un assessore del suo governo che ha deciso di intraprendere una strada diversa da quella stabilita in sede collegiale.

Schifani parla per oltre mezz’ora del caso Turano, di fronte al segretario della Lega Nino Germanà e alla capogruppo Marianna Caronia. Alla fine il governatore assicura ai presenti: sul prestito d’onore agli studenti si tornerà al testo base varato dalla Giunta. Dopo la riunione di Palazzo d’Orleans, ad ogni modo, non sono pochi nella maggioranza a ipotizzare un cambio del rappresentante della Lega in Giunta.

Ritocchi alla Giunta

L’occasione potrebbe essere data dai ritocchi in Giunta che erano stati annunciati qualche settimana fa e che dovrebbero materializzarsi tra il 2024 e il 2025. Novità che riguarderebbero anche la poltrona di assessore alla Salute. A fine ottobre i sismografi di Palazzo d’Orleans hanno segnalato dei movimenti su piazza Ottavio Ziino ma alla fine c’è stato un improvviso dietrofront rispetto alla donna che avrebbe dovuto prendere il posto di Volo.

I rompicapo Province

Sul tavolo della riunione, alla quale ha partecipato anche il leader Dc Totò Cuffaro, c’è poi il rompicapo delle Province. La sentenza della Consulta contro un precedente rinvio del voto di secondo livello ha fatto scattare l’allarme rosso. L’obiettivo ora è di “accelerare” sul disegno di legge che reintroduce l’elezione diretta, per farsi trovare pronti anche di fronte ad una eventuale impugnativa da parte del Consiglio dei ministri della norma che ha rinviato le elezioni di secondo grado.

Tempi stretti all’Ars

I tempi sono strettissimi e la road-map individuata al vertice di maggioranza prevede una finestra temporale che consenta all’Ars di approvare la legge subito dopo l’assestamento di bilancio e prima della Finanziaria 2025. Il ddl 815, ‘Disciplina degli organi di governo degli enti di area vasta e per l’elezione diretta dei loro componenti’ arriverà questa mattina in commissione Bilancio e il governo indicherà le coperture finanziarie della ‘controriforma’ che dovrebbe segnare la fine della legge voluta dall’allora governatore Rosario Crocetta.

L’assestamento di bilancio

Terzo punto del vertice l’assestamento di bilancio, che oggi inizia la sua navigazione a Sala d’Ercole. Palazzo d’Orleans chiede ai partiti di coalizione fedeltà al testo, ma ci sarà lo spazio economico anche per gli emendamenti parlamentari. A differenza di quanto accadrà per il prestito d’onore agli studenti, però, le modifiche apportate in commissione rispetto alla destinazione ai Comuni delle royalties per gli idrocarburi dovrebbero restare tali.

Accordo raggiunto anche per il “reddito di povertà”, annunciato nei giorni scorsi da Schifani: l’emendamento a favore delle famiglie povere siciliane verrà presentato direttamente in aula, sarà una tantum “e con criteri molto stringenti” per l’individuazione dei beneficiari.


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