Reset, consolidato, coppie arcobaleno: i rischi per la maggioranza

Reset, consolidato e coppie arcobaleno: campo minato per la maggioranza

La commissione Bilancio boccia la manovra

PALERMO – Lo scivolone sul bilancio consolidato, la grana della mozione sulle coppie arcobaleno, il contratto di servizio della Reset. Sono giorni concitati al consiglio comunale di Palermo, dove il centrodestra sta facendo fatica a mostrarsi unito e compatto.

Se sul sottogoverno la maggioranza riesce infatti a trovare la quadra, vedi le recenti nomine all’Amap e al Teatro Biondo, è sull’attività d’Aula che si incontrano le maggiori difficoltà.

Consolidato, bocciatura a sorpresa

Partiamo dal bilancio consolidato, ossia quello che mette insieme i conti del Comune con partecipate ed enti controllati. La manovra è in positivo di 120 milioni, nonostante le perdite da quasi 10 della Rap; nel calderone sono finiti infatti gli utili di Amap (13,5), Amat (1,6), Amg (29mila euro), Gesap (12,2 milioni), Reset (120 mila euro), Sispi (200 mila) e fondazione teatro Massimo (115 mila).

Ma se il parere dei revisori dei conti è stato positivo, lo stesso non si può dire per quello della commissione Bilancio che, a sorpresa, ha bocciato la manovra: decisiva, in questo senso, l’astensione dell’esponente di Forza Italia Gianluca Inzerillo, che aveva chiesto più tempo per esaminare la delibera. Una mossa destinata a far discutere la maggioranza o, quantomeno, il gruppo azzurro.

Reset

Altra spina è il contratto di servizio della Reset, visto che il centrodestra è andato in frantumi su due emendamenti presentati dalla Dc e da Caterina Meli di Forza Italia. Caduto il numero legale, la discussione riprenderà domani ma non si escludono ulteriori sorprese.

Prove d’intesa su coppie omogenitoriali

La seduta sarà però preceduta da una conferenza dei capigruppo con l’obiettivo di trovare l’accordo sulla mozione per le coppie omogenitoriali, da mesi in discussione e finita al centro dello scontro politico dentro la maggioranza.

La proposta di emendamento presentata dal centrodestra (che lascia però alcuni scontenti) è sostitutiva della mozione e prevede, dopo un preambolo da equilibristi, di impegnare il sindaco a presentare al governo una proposta di legge, sollecitando il Parlamento a discutere i ddl già depositati e a chiarire le competenze dei Comuni.

Una mossa che non sembra al momento riscuotere troppo entusiasmo e che potrebbe provocare un nuovo braccio di ferro.


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