PALERMO – Niente proroga per i gazebo: entro il 31 marzo quelli abusivi andranno tutti smontati, pena multe salatissime e cinque giorni di chiusura per l’esercizio commerciale. Questa la decisione dell’assessore alle Attività produttive del comune di Palermo, Marco Di Marco, che ha così bocciato la richiesta arrivata dalla Seconda commissione consiliare presieduta da Paolo Caracausi dell’Idv.
“L’ipotesi è stata vagliata ma respinta – spiega l’assessore a Livesicilia – anche perché il regolamento parla chiaro: entro fine mese tutti i gazebo che insistono sulla strada, a meno che non si tratti di aree pedonali, vanno smontati. Abbiamo già scritto all’ufficio Traffico per sapere se si prevede di pedonalizzare altre aree, rispetto a quello di cui siamo già a conoscenza, e in quel caso potremmo fare un provvedimento temporaneo in attesa del Put”. Per il resto, però, scatteranno i sigilli della Procura e le pesanti sanzioni amministrative che contemplano anche la chiusura dei locali per un minimo di cinque giorni. “Da quanto ci risulta – aggiunge Di Marco – i gazebo abusivi sarebbero una sessantina, ma la legge parla chiaro e non possiamo permetterci proroghe o deroghe”.
Una posizione ferma, quella della giunta Orlando, che fa storcere il naso ai commercianti. “Noi siamo d’accordo nel perseguire gli abusivi o chi fa concorrenza sleale – dice il presidente della Fipe, Gigi Mangia – ma ci vuole anche un po’ di buon senso. Se ancora non è stato approvato il Piano urbano del traffico, come si fa a stabilire quali aree sono pedonali e quali no? Non vorremmo che un esercente, costretto oggi a smontare un gazebo costato magari decine di migliaia di euro e che dà lavoro a diverse persone, domani debba chiedere un risarcimento danni perché la sua strada è stata pedonalizzata. E in quel caso chi paga?”.
I gazebo su strada infatti sono incompatibili con il codice della strada, a meno che non si tratti di un’area pedonale, e inoltre anche se posizionati su marciapiede devono lasciare almeno due metri liberi per il passaggio dei pedoni, oltre a non intaccare eventuali balconi sovrastanti. E negli ultimi anni la vicenda ha tenuto banco con i vigili che, su indicazione della Procura, hanno elevato numerosissime multe e messo i sigilli a tantissimi gazebo, mentre a Sala delle Lapidi infuriava il dibattito su un regolamento che ha poi visto la luce solo nell’ultimo scorcio di consiliatura.
“Noi abbiamo incontrato il funzionario del Suap – commenta Caracausi – chiedendogli, per l’appunto, una proroga di tre, quattro mesi nelle more di approvare il Put in consiglio comunale. Non sapevamo nulla della decisione dell’assessore, ma gli chiederemo numi la prossima settimana quando lo incontreremo”.