PALERMO – I finanzieri del Comando provinciale di Palermo sequestrano 250 mila euro all’imprenditrice antiracket Valeria Grasso.
Il decreto di sequestro conservativo ante causam (previsto in caso di gravità e urgenza) è stato emesso dalla Sezione giurisdizionale per la Regione siciliana della Corte dei Conti.
Locale confiscato alla mafia
Valeria Grasso avrebbe occupato abusivamente, per aprirvi una palestra, un immobile tolto alla mafia e affidato all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia.
Gli accertamenti della Procura regionale della Corte dei conti sono partiti dalla denuncia di un imprenditore a cui non sarebbero stati pagati lavori per 50 mila euro.
Danni erariale
I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria, guidati dal colonnello Carlo Pappalardo, hanno poi ricostruito un presunto danno erariale quantificato in 165.000 euro.
A questa cifra vanno aggiunti 80.000 (gli abbonamenti dei clienti) e altri 10 mila mila euro incassati “per finalità di lucro”.
Il sequestro conservativo dei beni serve affinché in caso di condanna lo Stato possa essere risarcito.
Grasso e l’inchiesta penale
Lo scorso aprile la palestra di via Dominici 27 nel quartiere San Lorenzo è stata sequestrata penalmente. Valeria Grasso è indagata per invasione di edificio.
Nel provvedimento di sequestro disposto dal gip Ivana Vassallo si parla di occupazione sine titulo a partire dal 2014 da parte di Grasso, presidente dell’associazione Legalità e Libertà, ha occupato sine titulo i locali”.
Nel 2014 il custode giudiziario ha notifica a Grasso l’ordine di rilascio dei locali che sono nella titolarità dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati.
Secondo gli investigatori l’indagata avrebbe anche presentato, il 27 novembre del 2023, 24 ore prima del sopralluogo della polizia municipale, una falsa segnalazione certificata di inizio attività (Scia). Una strana concomitante temporale. Il gip parla di “dati falsi e dichiarazioni mendaci”.