Simona, il dolore delle amiche: "Eri bella fuori e dentro"

Simona, il dolore delle amiche: “Eri bella fuori e dentro”

Le parole delle compagne di gioco. Interviene l'ordine degli avvocati
la tragica scomparsa
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PALERMO – “Incredule, scioccate, attonite. Abbiamo aspettato. Abbiamo aspettato che la notte trascorsa ci convincesse che è stato solo un brutto sogno, che tu stamani fossi impegnata in un altro torneo”.

Lo dicono le compagne di gioco della Acds Capacense la squadra di pallavolo dove ha giocato Simona Cinà la giovane morta in una piscina durante una festa di laurea a Bagheria.

Simona, il dolore delle amiche

“Ma purtroppo l’incubo non è svanito – continuano le amiche – la realtà continua a stare qui nella mia notte insonne. Abbiamo aspettato di trovare le parole giuste per esprimere la ragazza, la persona, l’atleta che sei stata perché non volevamo che fosse “troppo poco”. Abbiamo aspettato perché non avevamo la forza se non per piangerti. Simo solo cose belle per te che bella lo eri fuori e dentro”.

Domani la procura di Termini Imerese, e non Palermo come si era appreso, conferirà l’incarico per l’autopsia. Al momento non ci sono indagati.

“Grazie Simo per tutto il tuo impegno, per la tua presenza e dedizione. Grazie per avere fatto parte della nostra famiglia nella quale resterai per sempre – aggiunge Enza Cataldo, la responsabile della squadra – Noi continueremo a venirti a trovare nei nostri ricordi più belli sempre… Starai accanto a me durante la foto delle paste, la tua energia rimarrà nei luoghi in cui ci siamo conosciute.
Grazie Simona per averci riempito il cuore con tutti i tuoi sorrisi”.

Il fratello: “Droga alla festa? Lei non l’avrebbe presa”

“È una la possibilità, ci abbiamo pensato….”. Così Gabriele Cinà, fratello maggiore di Simona, risponde ai giornalisti all’ipotesi se fosse girata droga alla festa. Ma, precisa assieme alla sorella Roberta genella della vittima, anche se ci fosse stata “lei non l’avrebbe mai assunta perché da sportiva faceva continui controlli, era sana come un pesce”.

“Non vogliamo puntare su nessuno – precisano i fratelli di Simona – non vogliamo dire niente di affrettato, ma sicuramente c’è qualcosa che non va. Conoscevamo Simona e non era un tipo da annegare in piscina. Faceva surf, faceva tante cose, tanti sport nell’acqua che è impossibile che non avesse saputo gestire una situazione di acqua profonda. Faceva sempre i controlli perché faceva campionati dove richiedevano comunque controlli”.

“Quando siamo arrivati alla villa – ricostruiscono i due fratelli – ci hanno detto che probabilmente era stato probabilmente un malore, che loro non sapevano, l’avevano trovata in piscina. Siamo arrivati e non c’era niente, era tutto pulito. Zero alcol in giro, nulla. Una festa con tantissime persone, e non c’era niente che potesse richiamare a una festa. Simona l’ultima volta che l’amica l’ha vista stava ballando tranquilla vicino alla consolle, non sembrava ubriaca. Non sappiamo cosa sia successo, ma c”è qualcosa di strano”.
I due fratelli affermano di “non avere trovato i vestiti di Simona, era con il costume e le scarpe”.

L’ordine degli avvocati: “Rispettare le regole”

“Dinanzi a tragedie riguardanti fatti di cronaca e giovani vite, è sempre doveroso il rispetto dei principi deontologici che regolano i rapporti tra l’avvocatura, i mezzi di informazione e i social network. In particolare, il nostro codice deontologico impone all’avvocato che rilasci dichiarazioni pubbliche o interagisca con i media o utilizzi i social network l’obbligo di assumere un comportamento riservato, sobrio e misurato a tutela del decoro e della dignità dell’avvocatura”.

Lo dice il presidente dell’ordine degli avvocati di Palermo Dario Greco in merito alla vicenda della giovane pallavolista morta a Bagheria durante una festa di laurea.


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