Miceli: "Lagalla ha deluso, anche la sua maggioranza lo sa"

Miceli: “Lagalla ha deluso, anche la sua maggioranza lo sa”

Riceviamo e pubblichiamo

Leggendo l’intervista pubblicata sul vostro giornale a Roberto Lagalla, sembra quasi che a rispondere sia uno spettatore esterno, un cittadino comune e non il sindaco di Palermo.

Le azioni che Lagalla rivendica come positive, sono tutte figlie di contingenze esterne: l’intervento statale che ha accordato le somme necessarie per evitare il default e quelle del PNRR che si stanno utilizzando per opere pubbliche e impianti sportivi. Anzi, con riferimento ai fondi extracomunali, molte opere sono in gigantesco ritardo ed alcune non sono neanche state avviate, con certezza di aver perso oltre il 40% delle somme originariamente previste e il rischio, se non la certezza, di dovere ricorrere allo stanziamento di somme comunali per fare fronte ad alcune opere strategiche come per l’asilo di Brancaccio.

Sull’ordinario, poi, traspare tutta l’inadeguatezza del sindaco di Palermo: è ma possibile che abbia convocato una riunione su caditoie e tombini ai primi giorni di ottobre, dopo le scene di panico dell’alluvione del 26 settembre? Dove era Lagalla ad agosto? Perché non ha pensato in estate a imporre ad Amap di fare la manutenzione ordinaria e straordinaria?

Ed è così su tutto: sulla manutenzione scolastica, con lezioni che sono cominciate da un mese e alcune scuole ancora chiuse per crolli; sulla viabilità, dove il caos regna sovrano in attesa di sapere da dove saranno recuperate le somme per il tram. Per non parlare della gestione dei rifiuti, che vede Palermo puntare ancora sul deposito nella discarica satura di Bellolampo, mentre a Brescia, Milano e ora anche Roma i termovalorizzatori di ultima generazione sono una realtà consolidata.

La verità è che Lagalla ha deluso. Ha deluso persino chi non l’ha votato ma credeva che, comunque, avrebbe fatto bene.

E i primi a sapere che Lagalla sta deludendo sono quelli della sua maggioranza i quali, o pensano ad approfittare delle difficoltà dell’ex rettore spremendolo, cioè asportandogli capacità decisionale, come fa Fratelli d’Italia, o chi, come Saverio Romano, pensa già alle prossime elezioni e dichiara pubblicamente di preferire alla corresponsabilità gestionale la libertà di pensiero critico, di giudizi netti, in linea con quello che pensano tutti i palermitani, anche quelli che non lo dicono.

La realtà è che anche Lagalla sa di stare deludendo. E il suo dire “se vorranno sono pronto a ricandidarmi per un secondo mandato” ha il sapore di un appello a Fratelli d’Italia e Forza Italia del tipo: “Datemi uno spazio nazionale e mi faccio subito da parte”. Con buona pace per il suo nuovo piano di comunicazione che, tra pullmini e interviste domenicali, non può riuscire nel miracolo di nascondere l’evidenza di un fallimento.

Carmelo Miceli, consigliere comunale Gruppo misto


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