Quando Palermo è 'terra di nessuno' e i controlli sono pochi

Quando Palermo è ‘terra di nessuno’ e i controlli sono pochi

Una riflessione che riceviamo dopo l'omicidio di Paolo Taormina

Ogni notte dei week end si ammassano ragazzi, qui nel fulcro di Palermo, età media ben al di sotto dei 20 anni, e in tanti arrivano anche dalle zone più ‘difficili’ della città.

Rari i controlli sugli accessi e pressoché inesistenti i controlli sul numero di persone in una piazza che fa fatica a contenerli, in mezzo ad auto e a centinaia di scooter utilizzati anche per fuggire dopo aver provocato risse, sovente a causa dell’alcool.

La baldoria contribuisce a creare un “bolla” dove tutto può essere consentito. Un centro storico di una città civile non ha nulla a che vedere con questa bolgia. È inammissibile che non ci siano controlli adeguati nell’area a ridosso del Teatro Massimo.

Più volte sollecitata dai residenti e dagli stessi titolari dei locali, la presenza degli uomini in divisa è sempre insufficiente. Nessun intervento o provvedimento per limitare i rischi legati al sovraffollamento. A tutto ciò si aggiunga che la zona della cosiddetta “champagneria” è anche drug free soprattutto nelle sere della movida. Cosi questa porzione della Città diventa terra di nessuno.

Antonio Lo Verde, giornalista

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