PALERMO – Gli utenti di Cefalù (Pa) pagheranno due volte la fornitura dell’acqua. Il caso, che il sindaco Rosario Lapunzina ha paragonato a una “aberrazione”, prende le mosse nel 2009 quando la gestione del servizio idrico è passata dal Comune alla società Aps (Acque potabili siciliane) incaricata di distribuire l’acqua prodotta dal potabilizzatore di Sorgenti Presidiana.
Aps, ora coinvolta in una procedura fallimentare, ha incassato le bollette ma non ha mai pagato il gestore dell’impianto di potabilizzazione che adesso ha ottenuto da un collegio arbitrale la condanna del Comune al pagamento di quasi 3 milioni di euro.
La decisione scaturisce dal fatto che la precedente amministrazione comunale, in carica tra il 2007 e il 2012, non ha curato la “cessione di contratto”, cioé il trasferimento ad Aps del rapporto con Sorgenti Presidiana. In tal modo il Comune dovrà pagare per la seconda volta un servizio che era stato già stato addebitato nelle bollette notificate agli utenti.