PALERMO – Alla Noce si erano imposti un protocollo di sicurezza. Prima di incontrarsi i boss lasciavano il cellulare nel portabagagli della macchina o nel bauletto dello scooter. Cambiavano spesso i telefonini, intestavano le utenze a cittadini extracomunitari in cambio di pochi spiccioli e le usavano solo per inviare sms criptici e fissare gli appuntamenti. Si incontravano in luoghi appartati, oppure discutevano durante lunghe passeggiate all’aperto.
Le foto per le strade della Noce
Tutto inutile. Non hanno fatto i conti con le nuove tecnologie utilizzate dagli investigatori e la capacità dei poliziotti della squadra mobile di mescolarsi fra la gente comune.
Ne è venuto fuori un nuovo album di vita mafiosa. Inclusi gli scatti dei baci in bocca per suggellare le alleanze. Lunghe passeggiate dunque, come quelle del vecchio boss Pierino Di Napoli che prediligeva le vie Malaspina, Parlatore e Bixio.
La prudenza si scontra con la necessità di parlare e incontrarsi per mandare avanti la gestione mafiosa e gli affari. La frase “posa il telefono” è stata intercettata decine di volte. Un’azione ripetuta ad esempio dai partecipanti ad un incontro in via Mario Muta.
Salvatore Peritore arrivò a bordo di uno scooter Honda Sh, Fausto Seidita e Antonio Di Martino in sella ad una moto. Subito i cellulari furono riposti nel bauletto prima di entrare in un magazzino.

Non aveva cellulare addosso Di Martino quando si recò nel negozio di computer di Seidita in via Serradifalco. C’era un obiettivo a riprenderli e fotografò il bacio in bozza, simbolo dell’indissolubile legame mafioso.

Altre volte Fausto Seidita, considerato il successore alla guida del mandamento dopo l’arresto del fratello Giancarlo, sceglieva luoghi riservati. A pochissimi concedeva l’opportunità di incontrarlo. Di Martino era uno di questi. E il privilegio spettava anche a Vincenzo Tumminia, che dal fratello Pietro avrebbe ricevuto il bastone del comando della famiglia di Altarello, che fa parte del mandamento della Noce. Lo scatto al parcheggio è finito nell’album.

Anche i gesti rapidi sono stati immortalati. Un giorno Seidita e Peritore si incontrarono in via Serradifalco. Rimasero in silenzio e si passarono un pizzino. Deve essere stato un invito ad incamminarsi. Durante la passeggiata Sedita consegnava delle banconote a Peritore che senza guardarle le riponeva in tasca.

Peritore era fra i più attivi. Tra gli incontri monitorati alla Noce ci sono quelli con Pierino Di Napoli, il grande vecchio del mandamento: 86 anni, una voce da ascoltare per le decisioni importanti.

Uno degli ultimi scatti dell’inchiesta è del 4 febbraio 2025: Cosimo Semprecondio e Salvatore Peritore sono stati fotografati mentre aprivano la scatola di un nuovo telefonino.

Ci sono degli scatti che pesano più di altri. Per i mafiosi sarà stata una casualità, ma va annotata con l’intensità che merita. Di Martino e Tummina si sono dati appuntamento. Ancora una volta erano braccati dai poliziotti. È scattato l’ennesimo bacio in bocca, sotto gli occhi di Paolo Bono, anche lui fra i fermatin del blitz alla Noce.

Poteva accadere in mille altre strada della città. Ed invece si trovavano in via Libero Grassi, morto ammazzato per essersi ribellato al pizzo. Era l’agosto il 29 agosto 1991. Trentaquattro anni dopo il pizzo si paga ancora, nonostante gli arresti. Per ultimi è toccato agli uomini dell mandamento della Noce. Oggi iniziano gli interrogatori di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari. Si attende la convalida del fermo disposto dai pubblici ministeri Giovanni Antoci e Andrea Fusco.

