Ricercatori Rtd-A, la Regione Siciliana apre al sostegno

Ricercatori Rtd-A, arrivano le risorse dalla Regione Siciliana

“Finanziamenti per garantire continuità ai contratti”

CATANIA – Risorse aggiuntive in arrivo per il futuro dei ricercatori a tempo determinato di tipo A (Rtd-A) impiegati negli Atenei siciliani attraverso i progetti di eccellenza finanziati con fondi PNRR. Questa la principale novità emersa dall’incontro che si è svolto questa mattina al Palazzo centrale dell’Università di Catania tra il vicepresidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino, l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione, Mimmo Turano, e il rettore dell’Ateneo catanese, Enrico Foti.

I rappresentanti del governo regionale hanno manifestato l’intenzione di individuare le risorse necessarie per garantire continuità ai ricercatori, molti dei quali hanno contratti in scadenza nel 2026. L’obiettivo è consentire loro di proseguire le attività all’interno degli atenei dell’Isola, evitando la dispersione delle competenze maturate nel triennio dei progetti finanziati.

“L’incontro è stato molto proficuo – ha dichiarato il vicepresidente Sammartino –. Ci impegneremo a mantenere elevati standard formativi per questi ricercatori, attraverso cofinanziamenti destinati agli atenei. Il nostro obiettivo primario è che queste risorse di eccellenza non vengano disperse, ma restino a operare nella nostra regione”.

All’incontro hanno partecipato anche l’ex assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, docente dell’Università di Catania, e il direttore generale dell’Ateneo, Corrado Spinella. Nel corso della riunione è stato inoltre definito un cronoprogramma di visite congiunte ai cantieri dei nuovi alloggi universitari, la cui consegna è prevista a partire dal 2026. Gli interventi porteranno quasi al raddoppio dei posti letto disponibili per gli studenti fuori sede: dagli attuali 700 si passerà a oltre 1.300.

“Ringrazio sinceramente il governo regionale per la sensibilità dimostrata – ha dichiarato il rettore Foti – e per l’attenzione rivolta ai nostri giovani ricercatori, sui quali l’Università ha già investito molto e che rappresentano il futuro del nostro corpo docente”.


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