PALERMO – In Sicilia si sbloccano mille assunzioni nella sanità. La notizia rappresenta una svolta per una regione che da anni soffre più delle altre la crisi occupazionale. L’assessorato regionale alla Sanità annuncia lo sblocco delle procedure concorsuali e la stabilizzazione a tempo indeterminato per mille posti tra dirigenti medici e comparto nelle diciassette aziende sanitarie della Regione siciliana.
Dopo il blocco dei concorsi per la copertura dei posti vacanti degli organici delle Aziende sanitarie e una complessa istruttoria svolta con la collaborazione delle stesse Aziende per la determinazione dei fabbisogni, con una circolare del 28 giugno 2013 l’assessorato alla Sanità fornisce precisi indirizzi alle direzioni delle aziende sanitarie dell’Isola per colmare le carenze registrate in organico da alcune aree assistenziali per determinati profili professionali.”Le misure introdotte – recita la nota dell’assessorato guidato da Lucia Borsellino – coniugano l’esigenza indifferibile di garantire l’uniformità dei livelli essenziali di assistenza e al contempo ridurre in modo razionale e ponderato la proporzione e il peso economico dei rapporti di lavoro a tempo determinato, in tutte le Aziende sanitarie dell’Isola”.
Queste le aree interessate dalla direttiva assessoriale: anestesia e rianimazione; medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza; area della diagnostica per immagini (radiologia), nonché per l’assistenza diagnostica e terapeutica per la quale è necessario l’utilizzo delle alte tecnologie (radioterapia, fisica medica, medicina nucleare); area materno-infantile; farmacia per la distribuzione del primo ciclo terapeutico e definizione della procedura concorsuale relativa ai Centri Regionali di Farmacovigilanza in capo all’Azienda Policlinico di Messina.Per quanto riguarda, invece, il comparto profili sanitari le aree interessate sono: infermieri (compresi quelli pediatrici); ostetrici; tecnici sanitari di radiologia medica; tecnici della riabilitazione.
Sono circa 1.500 gli altri contratti a tempo determinato interessati dal blocco dei concorsi. Si tratta di professionalità necessarie al miglioramento del sistema sanitario regionale per i quali prosegue il lavoro di determinazione dei fabbisogni tra Assessorato e Aziende sanitarie.
“Continua il percorso di riqualificazione, attestato anche dal giudizio di parificazione della Corte dei Conti. Con questa prima misura diamo una boccata d’ossigeno a organici già in difficoltà, anche in vista del periodo di ferie estive, avendo riguardo al necessario progressivo riequilibrio delle risorse verso il territorio e al continuo miglioramento del trend di tutti gli indicatori di salute. Abbiamo potuto procedere – ha detto l’assessore della Salute, Lucia Borsellino – a seguito del completamento di una fase di rilevazione effettuata dal Dipartimento Pianificazione Strategica che ha verificato una consistente carenza negli organici di alcune discipline e profili professionali sia della dirigenza medica/sanitaria, che del comparto, i cui posti vacanti negli organici aziendali non potranno, comunque, essere del tutto colmati a seguito della riorganizzazione della rete assistenziale prevista dalla legge Balduzzi”.
Una legge che ha disposto la riduzione dello standard di posti letto ospedalieri già accreditati a carico del Sistema sanitario regionale ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza, introducendo una serie di misure che comportano, a seguito della riduzione dei posti letto ospedalieri, il riassetto organizzativo delle aziende del servizio sanitario regionale, che comporterà il coerente adeguamento degli organici dei presidi ospedalieri pubblici e la riduzione delle unità operative complesse e semplici, nonché delle relative posizioni organizzative e di coordinamento. Pertanto, nelle more della definizione dei provvedimenti applicativi della legge Balduzzi a livello nazionale e regionale, l’Assessorato aveva dovuto disporre un blocco delle procedure di assunzione.
Le direzioni aziendali hanno rappresentato più volte la necessità di provvedere all’urgente immissione in servizio di personale a tempo indeterminato, giustificate dalla indifferibile esigenza di garantire la costante ed efficiente erogazione dei servizi sanitari e il rispetto dei livelli essenziali di assistenza, altrimenti compromessa da una persistente e cronica carenza di personale sanitario. Tale situazione aveva determinato nel tempo il ricorso a rapporti di lavoro a tempo determinato, in quanto ritenuti indispensabili per non compromettere l’assolvimento ed il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza.
Sull’argomento è intervenuta anche la Corte dei Conti, Sezione Controllo per la Regione Sicilia, la quale aveva evidenziato talune criticità in ordine al mancato rispetto da parte delle aziende sanitarie regionali del limite di spesa in materia di assunzioni di personale a tempo determinato, di contratti di collaborazione coordinata e continuativa e convenzioni e per il quale l’assessorato si è subito attivato per fornire una manovra correttiva entro i 90 giorni previsti. La stessa Corte dei Conti, con il giudizio di parificazione appena pubblicato aveva anche precisato che “tale obbligo di riduzione non può tuttavia colpire i rapporti di lavoro che, in ragione dell’elevato livello di specializzazione e/o dell’infungibilità della prestazione resa, risultano essenziali e funzionali”.
Con questa prima misura correttiva, le Aziende sanitarie, possono procedere, in relazione alle discipline e ai profili professionali sopra indicati all’immissione in servizio dei vincitori delle procedure di mobilità e delle procedure concorsuali a tempo indeterminato già esistenti, definite e non utilizzate, procedendo contestualmente a una riduzione in pari misura dei rapporti a tempo determinato. Queste assunzioni a tempo indeterminato, oltre a colmare le croniche carenze di organico registrate, consentiranno di rendere più efficienti talune attrezzature specialistiche ad alto contenuto tecnologico, soprattutto in ambito radiodiagnostico, acquistate dalle aziende sanitarie mediante l’impiego delle risorse finanziarie del P.O. FESR 2007/2013, così come richiesto dalle disposizioni comunitarie.
Per quanto attiene le discipline dell’anestesia e della rianimazione, della medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza, dell’area della diagnostica per immagini (radiologia), nonché per l’assistenza diagnostica e terapeutica alle malattie oncologiche (radioterapia, fisica medica, medicina nucleare), per le discipline e profili professionali strettamente connessi ad una migliore efficienza della alte tecnologie nonché per i tecnici sanitari di radiologia medica, le Aziende sanitarie potranno inoltre fare ricorso, oltre che all’immissione in servizio dei vincitori, anche allo scorrimento delle graduatorie di mobilità e concorsuali a tempo indeterminato già definite, per procedere alla copertura dei posti già esistenti in dotazione organica, resisi vacanti e attualmente coperti con incarichi a tempo determinato, con contestuale riduzione in pari misura di questi ultimi.
Con riferimento, inoltre, alle procedure di mobilità dei c.p.s. infermieri, già definite in sede di Bacino occidentale ed orientale, le Aziende sanitarie potranno procedere allo scorrimento delle relative graduatorie, anche mediante utilizzo degli idonei per la copertura dei posti vacanti e disponibili nella dotazione organica aziendale – attualmente coperti da assunzioni a tempo determinato, in scadenza e non più prorogabili – e prevedere contestualmente una pari riduzione del numero degli incaricati a tempo determinato. Qualora non fosse possibile procedere alla utilizzazione delle graduatorie esistenti secondo le modalità indicate, le Aziende potranno prorogare fino al 31 dicembre 2013 gli incarichi a tempo determinato, comprese le collaborazioni coordinate e continuative per l’espletamento delle attività dei progetti obiettivi di Piano Sanitario Nazionale, relativi anche a discipline e figure professionali differenti da quelli sopra indicati.
Per quanto attiene, poi, la definizione delle procedure di stabilizzazione del personale precario ex l.s.u., titolare di un contratto quinquennale di diritto privato, le Aziende potranno procedere alla relativa immissione in servizio dei candidati risultati vincitori, qualora il relativo posto in dotazione organica risulti tuttora previsto e vacante, previa valutazione dell’impatto economico conseguente all’assunzione della specifica tipologia di lavoratore.
Tutte le sopra indicate misure (assunzioni a tempo indeterminato, proroga dei contratti a tempo determinato, scorrimento della graduatoria di mobilità degli infermieri, conferimento degli incarichi di direttore di struttura complessa) possono essere adottate nei limiti del budget negoziato con la Regione per l’anno finanziario in corso, previa attestazione formale della direzione strategica aziendale, dalla quale risulti l’effettiva necessità del ricorso ai suddetti istituti, per assicurare il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza e l’efficiente erogazione dei servizi sanitari.
Infine, le Aziende sono tenute a trasmettere, con cadenza mensile, report dai quali possano emergere gli effetti economici, in termini di riduzione del costo del personale a tempo determinato nell’anno 2013 rispetto agli anni 2011 e 2012 in conseguenza della trasformazione dei suddetti rapporti a tempo indeterminato e, nel contempo, gli oneri che graveranno, per gli anni 2013/2015, per le assunzioni di personale a tempo indeterminato disposte in esecuzione della direttiva.