PALERMO – Resta davanti alla corte d’assise di Palermo il processo sulla trattativa Stato-mafia: l’ha deciso la stessa corte che ha respinto tutte le eccezioni di incompetenza sollevate dai legali dei dieci imputati: ex politici, ufficiali dell’Arma, capimafia e Massimo Ciancimino. Gli avvocati avevano eccepito l’incompetenza sia territoriale che per materia dei giudici, sostenendo che il processo dovesse essere trattato dal tribunale, competente per il reato di minaccia a Corpo politico dello Stato contestato agli imputati, e indicando alcuni in Roma, altri in Caltanissetta o Firenze le autorità giudiziarie competenti. Respinta anche l’istanza dell’ex ministro Nicola Mancino, imputato di falsa testimonianza, che aveva chiesto lo stralcio della sua posizione e la trasmissione degli atti al tribunale dei Ministri.
La corte d'assise ha rigettato anche l'istanza dell'ex ministro Nicola Mancino, che aveva chiesto lo stralcio della sua posizione e la trasmissione degli atti al tribunale dei Ministri.
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